Immagini di un rito
Il 14 Marzo la comunità manduriana, con la partecipazione anche di fedeli dei paesi limitrofi, si troverà a condividere, dopo 5 anni, l’evento religioso-folklorico più importante di sempre: la processione di San pietro Apostolo, o “processione degli alberi”.
Un percorso di 10 KM a piedi dal santuario di Bevagna a Manduria, scandito da preghiere, riflessioni e canti liturgici. Un momento unico, che ci rappresenta per ciò che siamo, e che, rinnovandosi, ci darà la sensazione che in questa città fede e condivisione della sofferenza siano ancora radicate, al di là delle difficoltà, notevoli, del momento storico che attraversiamo. Il rito, la cui origine si perde nella notte dei tempi, è stato descritto dai memorialisti locali, soprattutto a partire dall’Ottocento. Nel secolo scorso, però, con l’ausilio dello strumento fotografico e di quello cinematografico, la processione è stata più volte ripresa, da professionisti ed amatori, con risultati talora di indubbia originalità. Nel nostro intervento forniremo una cronistoria del primo documento audiovisivo prodotto sulla processione petrina, vale a dire il breve filmato dell’Istituto Luce (durata: 2 minuti e 27 secondi) realizzato nel 1933 su richiesta dell’Amministrazione Comunale dell’epoca. Il filmato, attualmente conservato nella Biblioteca Comunale “M.Gatti”, è liberamente visibile in rete, sul canale video “youtube”.
Cronistoria
Il 28 Aprile del 1933, il Comune di Manduria invia una lettera all’Istituto Luce, sede di Bari, chiedendo che la processione petrina, unitamente ad alcuni monumenti significativi della città, siano documentati da parte dei cineoperatori dello stesso Istituto. Riportiamo il testo della lettera [ACM,Carteggio, Cat.VII, Cl.VI, Fasc.2]
“Per antica usanza in questo Comune, quando il perdurare della siccità rappresenta o minaccia un grave danno per l’annata agricola, il popolo si reca in una cappella di campagna, distante circa 12 Km dall’abitato, dove si conserva e si venera un’antica immagine di San Pietro, trasportando quest’ultima, in solenne processione, alla Chiesa Collegiata, ove resta esposta per otto giorni consecutivi alla venerazione dei fedeli.
La caratteristica e la singolarità della processione è costituita dal fatto che il popolo numerosissimo accompagna l’immagine con canti dialettali tradizionali e trasportando a spalla,in segno di penitenza, voluminosi tronchi di alberi divelti, ed a volte pesanti massi, per tutta la lunghezza del percorso, offrendo così uno spettacolo quanto mai suggestivo. La venerata immagine infine, all’entrata della Città, viene ricevuta in consegna dal Podestà, con regolare atto, ed in forma ufficiale e solenne. In considerazione della importanza folcloristica di tale manifestazione, che si riallaccia alle più antiche tradizioni locali, è intendimento di questo Comune perpetuarla e documentarla con una ripresa cinematografica e sonora, profittando dello svolgimento di essa, stabilita per lunedì 1 Maggio p.v..
All’uopo rivolgo istanza a codesto On. Istituto perchè per l’occasione provveda all’invio di un operatore e degli apparecchi necessari, facendo presente che iniziandosi la manifestazione alle ore 7 del mattino di lunedì sarebbe opportuno che questi si trovassero a Manduria nella serata di Domenica prossima. Con l’occasione di tale venuta si potrebbero anche ritrarre vedute del Fonte Pliniano e delle Mura Messapiche, aventi grandissimo interesse storico ed archeologico, oltre quelle di altri insigni monumenti (Campanile, facciata e pergamo della Cattedrale, ecc.) esistenti in questa Città.
Infine, mi è grato assicurare, che, ove fosse necessario, questo Comune è disposto a contribuire nelle spese occorrenti per la venuta dell’operatore ed apparecchi. Resto in attesa di una compiacente conferma telegrafica e distintamente saluto”.
Il podestà (f.to Filotico)
Dunque, l’iniziativa era partita dal Comune di Manduria. L’Istituto Luce vi aveva prontamente aderito, e gli operatori, il 1 Maggio del 1933, erano lì sul posto a riprendere quel rito “quanto mai suggestivo”. Effettuate le riprese e montato il filmato, occorreva naturalmente che il Comune ne acquistasse una copia, e così effettivamente fu. Il 29 Maggio del 1933, infatti, il Podestà Filotico, “considerata l’opportunità di provvedere all’acquisto ed alla conservazione nella Civica Biblioteca di una copia di detto film documentario, per l’indiscutibile interesse locale che esso rappresenta “, e sottolineando che “l’Istituto Luce aveva richiesto, per la concessione di una copia del film, lungo circa 80 metri, il puro costo di lire 15 a metro lineare”, deliberava di acquistare una copia del film al prezzo stabilito dallo stesso Istituto. [ACM, Registro delle Deliberazioni del Consiglio Comunale, anno 1933,deliberazione n.98].
Dopo aver deliberato l’acquisto del filmato, il Podestà si impegnò a deliberare il relativo pagamento di una copia di quella “viva documentazione di una manifestazione popolare tipica che, per il mutare del tempo, va a scomparire, ed avente una importanza locale e folcloristica tale da indurre l’lstituto Luce ad inviare espressamente ed a proprie spese un operatore da Roma” [ACM, Registro delle Deliberazioni del Consiglio Comunale, anno 1933, deliberazione n.119].
L’acquisto di una copia del filmato della processione petrina fu stabilito dunque con Deliberazione n.179 dello stesso anno 1933: il Comune di Manduria spese, per l’acquisto di quegli 80 metri di pellicola, la somma di lire 930, stabilendo al contempo che il documento dovesse essere conservato nella Biblioteca Comunale, dove poi è effettivamente rimasto. Dalla stessa deliberazione sappiamo inoltre che l’Istituto Luce aveva inviato suoi operatori di ripresa a Manduria già nel mese di Aprile, per documentare audiovisivamente il rito della “Penitenza” (cioe’ le “Perdonanze”): di questa documentazione, però, non rimane traccia.
In seguito, dopo essere stato conservato per un settantennio nella “Gattiana”, il vecchio filmato sulla processione degli alberi è stato riscoperto, e, su suggerimento dello studioso Costanzo Antermite, affidato alle cure del laboratorio “L’immagine ritrovata”, uno dei più prestigiosi istituti di restauro di pellicole cinematografiche esistenti in Europa. Tutta l’operazione, avviata con deliberazione n.205 del 22/06/2000, è stata resa possibile utilizzando fondi del bilancio comunale. Fu, questa, una delle tante meritorie iniziative culturali dell’Amministrazione guidata da Gregorio Pecoraro (II mandato), concretizzatasi anche con il fattivo interessamento dell’assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione, Gianni Vico, e il contributo della Direttrice della Biblioteca “Marco Gatti”, che con competenza e professionalità ha gestito tutte le fasi materiali della suddetta operazione.
Del prezioso documento audiovisivo si sono interessati anche due studiosi, vale a dire lo stesso Costanzo Antermite, che vi ha dedicato un contributo magistrale [Cfr.La Processione di San Pietro in Bevagna e l’antropologia visuale, in “Quaderni Archeo “, 6-7 (2002),pp.201-222] ed Antonio Pasanisi [Cfr. Quando le immagini fanno la storia, in “Liberamente”, 17 Dicembre 2000,p.4].
Si segnala, in conclusione, la bella iniziativa del “Consorzio Produttori Vini” di Manduria, che ha inserito l’audiovisivo sulla processione in una antologia di contributi filmati, dal titolo “Tracce di civiltà nella terra del Primitivo di Manduria” (Genera.tv).
[Si ringraziano la Direttrice e il personale della Biblioteca “Marco Gatti” per aver cortesemente messo a disposizione la documentazione d’archivio]
Nicola Morrone
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