«Indipendentemente dal grado di parentela con un personaggio della malavita o l’attuale situazione penale, la scelta di candidare una persona non può prescindere dalla sua storia e dalle vicende che l’hanno vista protagonista nella comunità in cui si candida»
«La notizia dell’ennesima candidatura inappropriata tra i candidati al consiglio regionale della Puglia conferma il sentimento di afflizione con il quale abbiamo visto nascere e definirsi la grande coalizione di centrosinistra a sostegno di Michele Emiliano. Indipendentemente dal grado di parentela con un personaggio della malavita o l’attuale situazione penale, la scelta di candidare una persona non può prescindere dalla sua storia e dalle vicende che l’hanno vista protagonista nella comunità in cui si candida. E’ incredibile il linguaggio cruento con cui ha proferito parole gravissime durante il processo in tribunale, per quelle parole sono finiti sotto protezione due magistrati. Vogliamo sottolineare che il ritiro della candidatura è oramai ininfluente. Secondo la legge italiana le liste che sono state presentate non possono essere ritirate. Restano i nomi, restano i simboli, restano le scelte di chi non ha fatto valutazioni, resta il segno di una politica dell’aggregazione indiscriminata volta a raggiungere il mero risultato in percentuale. Resta l’assenza di un programma e quindi di un riferimento valoriale che unisca i candidati per un fine condiviso. Resta per noi Verdi la convinzione che in Puglia serva un altro modo di fare la Politica».
Gregorio Mariggiò
Candidato alla presidenza della Regione Puglia