Al “Fazzi” è stata ricostruita la falange
Con un morso gli stacca la falange di un dito e lo manda in ospedale. Protagonisti dell’incredulo episodio due fratelli di Copertino, 45 anni la vittima e 57 anni l’aggressore, quest’ultimo affermato medico del posto. Tutto è accaduto domenica pomeriggio in casa di uno dei due fratelli. Una banale discussione originata da motivi di carattere familiare è sfociata in un violento litigio. Dalle parole sono passati ai fatti, anzi, ai denti, finendo per a darsele di santa ragione. Nel corso della colluttazione pare che il 57enne si sarebbe ritrovato sulla bocca una mano del fratello.
A quel punto, con il livello di rabbia ai limiti massimi, il professionista avrebbe perso il lume della ragione mordendogli un dito, fino a staccarne una falange. Le urla di dolore e la vista del sangue avrebbero fatto si che entrambi si fermassero. Sanguinante, dunque, il ferito ha tentato di porre i primi rimedi alla mano e a bordo della propria auto si è diretto presso il pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove i sanitari del pronto soccorso gli hanno diagnosticato una grave lesione alla mano.
Prima ancora di procedere ai necessari accertamenti, i medici hanno preso atto dell’entità del danno e lo hanno sottoposto ad un delicato intervento chirurgico nel corso del quale gli è stata riattaccata la falange. Quindi, con il referto in mano e una prognosi di trenta giorni è stato accompagnato presso il posto di polizia dell’ospedale dove ha esposto la propria versione dei fatti. Poiché l’entità della prognosi è risultata superiore a venti giorni, il referto medico e la segnalazione sono finiti sui tavoli della Procura della Repubblica da cui è partita un’indagine per ricostruire i fatti.
Al momento non si conoscono gli sviluppi della vicenda né pare che sia stata presentata denuncia querela che comunque potrà avvenire entro i 90 giorni dell’accaduto. Perlomeno presso la Tenenza dei carabinieri di Copertino non ci sono riscontri in tal senso. Le indagini, tuttavia, le sta conducendo la Polizia di Stato che dovrebbe ascoltare la versione del fratello maggiore e ricostruire i momenti che hanno preceduto la corsa in ospedale del fratello più giovane. Ovvero, l’origine del violento litigio poi finito tra calci, pugni...e morsi.
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