Solo se vince il candidato del centrodestra, infatti, al Pd scatterà un seggio in Consiglio
La notizia più clamorosa, in attesa del turno di ballottaggio, è che il Pd sosterrà il candidato sindaco di centrodestra Cosimo Ferretti, supportato – tra gli altri – anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia, per una sorta di riedizione del fu Patto del Nazareno in salsa oritana.
Una scelta discussa, ma motivata, quella del segretario Pd Claudio Zanzarelli, il quale ritiene preferibile l’esperienza e l’affidabilità di Ferretti – parole sue – allo schieramento guidato da Maria Lucia Carone, appoggiata da sole liste civiche per le quali si sono peraltro spesi, e si spendono tuttora, anche ex appartenenti ai democratici scontenti della gestione del partito in terra di Oria. D’altra parte, se non si schierasse con Ferretti, il Pd di Oria rimarrebbe fuori dal Consiglio comunale: in caso di vittoria della Carone, che non può contare sulla “mano” di alcuno tra gli sconfitti. Infatti, al Pd non toccherebbe alcuno scranno consiliare.
Dal canto suo, l’ex sindaco Ferretti ha accolto di buon grado l’orientamento di voto espresso da Zanzarelli, ma tiene a precisare come non ci sia stato alcun accordo – neppure sottobanco – con il partito che rappresenta, nonostante le voci di senso contrario si rincorrano da mesi in città. Niente di più falso, comunque, secondo Ferretti e i suoi. Il Pd ha dunque deciso, così come già in precedenza aveva deciso, molto diversamente, il Movimento 5 Stelle di Raffaele Pesce: nessun apparentamento, nessuna indicazione – perlomeno ufficiale – agli elettori su chi preferire al 2° turno: libertà assoluta, sebbene sia facile provare a intuire verso quale fazione possa orientarsi l’elettore medio grillino.
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“Eco-Logica”, viaggio nel mondo della raccolta differenziata
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