In trasferta non coglie un risultato positivo da quasi trent’anni
Sfatare il tabu-Tricase. E’ il “regalo” che mister Gigi Bruno vorrebbe fare ai tifosi bianco verdi domenica prossima, sull’erbetta dell’impianto salentino.
Negli ultimi quattro confronti diretti (due in Prima Categoria e due in Promozione), il Manduria è stato sempre sconfitto dal Tricase. Sfogliando gli annali del nuovo millennio, la prima sconfitta risale al 15 ottobre del 2006, nel confronto, arbitrato da Pappagallo di Molfetta, perso, al “Dimitri”, per 1-3: jonici in vantaggio con Scrimitore e, quindi, rimonta leccese con De Giorgio, Giannuzzi e Scarascia. Stessa sorte per la gara del girone di ritorno, che si è disputò il 4 febbraio del 2007, a Tricesa: 2-1 il risultato, con reti di Scarascia, Giannuzzi e, per il Manduria, Galati (gara arbitrata da Bruni di Brindisi.
Gli incontri più infuocati nel torneo di Promozione di due anni fa. L’11 novembre del 2007 la gara d’andata a Tricase, con arbitro leccese: Comes di Lecce. Vittoria salentina, con rete, al 72’, di Stefanelli. La gara di ritorno rimbalzò sui mass media di tutta Italia per il presunto speronamento (in verità mai avvenuto) che i tifosi manduriani avrebbero commesso ai danni dell’ennesimo arbitro leccese designato per le gare del Tricase: Capilungo della sezione di Lecce. Il Tricase si impose per 1-0 (rete al 32’ di Carlà) e il Manduria, con questa sconfitta e, soprattutto, con la lunga squalifica del campo, non riuscì più a centrare il salto in Eccellenza.
Per risalire ad un risultato positivo per i colori bianco verdi bisogna compiere un salto a ritroso sino al torneo di Promozione 1992-93. Più precisamente al 20 settembre del 1992, quando il Manduria di mister Ferilli e del presidente Antonio Mariggiò ebbe la meglio sul Tricase col punteggio di 2-0, grazie alle reti di Gianfreda e Tommaso Filotico. Anche in quel campionato, la trasferta a Tricase, però, si concluse con una sconfitta: 1-2, con reti di Corvaglia e Dongiovanni per i leccesi, e di Tommaso Filotico, all’84’, per il Manduria.