A Manduria arrivò nell’estate del 1966, non ancora ventiduenne, in prestito dalla Spal
Franco Sciancalepore, ex ala sinistra bianco verde, ha ammainato la bandiera della vita. Con la dipartita di Sciancalepore se ne va un pezzo importante della storia del calcio locale, di un calcio pulito, trasparente, da galantuomini.
A Manduria arrivò nell’estate del 1966, non ancora ventiduenne, in prestito dalla Spal di Ferrara e subito furono evidenti le grandi doti di calciatore ed il gioviale carattere. Pur essendo giovanissimo aveva alle spalle, già, un curriculum di tutto rispetto, si era infatti subito messo in luce, appena sedicenne nel Molfetta, sua città natale. Subito dopo era approdato alla corte spallina del Comm. Paolo Mazza rimanendovi per due stagioni, quindi era andato in prestito al Cervia in serie D e al Cesena in C. La dirigenza ferrarese riponeva grande interesse nelle qualità calcistiche dell’ala sinistra, non a caso arrivò a Manduria in prestito, grazie anche alle alchimistiche insistenze di Don Nino Dimitri che seppe sfruttare al massimo la sua profonda amicizia con la dirigenza spallina.
Con la maglia bianco verde disputò due campionati straordinari e, sicuramente, la vecchia guardia ricorderà le gare al fulmicotone con il Galatina, il Grottaglie, il Tricase, il Poggiardo. Una Promozione infarcita di elementi con alle spalle esperienze in serie B, in C e, per alcuni, addirittura nella Massima Divisione. Grazie a Sciancalepore (che vediamo nella foto insieme a Falco) la Manduria calcistica balzò agli onori internazionali, infatti la nostra ala sinistra disputò due incontri con la Nazionale Dilettanti, il primo nel maggio del 1967 a Costanza, contro la Germania Ovest ed il secondo l’anno dopo, ad Enfield con l’Inghilterra, entrambe le gare terminarono a reti inviolate ma Romolo Alzani, allenatore della Nazionale Dilettante, fu pienamente soddisfatto della prestazione dell’attaccante manduriano.
Per capire tecnicamente Sciancalepore è sufficiente dire che, Giovanbattista Fabbri, mio caro amico ed ex allenatore delle giovanili della Spal, un giorno ebbe a dirmi che se Franco avesse avuto la potenza nel tiro, essendo forte nel dribbling e nella velocità, avrebbe giocato, tranquillamente, in serie A.
Ricordando Franco Sciancalepore per le gioie e le soddisfazioni che in campo seppe regalare, in nome dei tifosi bianco verdi di tanti anni addietro, esprimiamo alla Sua famiglia un sincero e profondo cordoglio.
Pietro Capogrosso