domenica 22 dicembre 2024


20/08/2015 09:41:12 - Manduria - Cultura

Il documento integrale dell’indizione degli ultimi significativi lavori di restauro della torre, nell’anno 1923

 

di Nicola Morrone

Nella recente, pregevole pubblicazione sul santuario di San Pietro in Bevagna, l’ultima in ordine di tempo [“San Pietro in Bevagna, un bene culturale da salvare”, a cura di Vincenza Musardo Talò (Manduria 2011)] sono diffusamente narrate le vicende storiche relative a questo luogo di culto così caro ai manduriani di tutti i tempi.

Partendo dalle incerte origini, che non è da escludere possano rimontare ad età paleocristiana (si attendono, in questo senso, conferme archeologiche) nel volume si focalizza la storia della chiesa-torre e del vasto territorio ad esso pertinente. La ricostruzione si presenta agevole soprattutto per ciò che riguarda il basso medioevo e l’età moderna, quando la documentazione scritta e le tracce materiali si fanno più consistenti.

Abbiamo rintracciato nelle ultime ricerche alcune carte che riguardano la storia più recente del santuario: quella del sec. XX. Questa storia, generalmente trascurata dagli studiosi, non è priva di eventi interessanti, i quali, più vicini a noi nel tempo, sono perciò anche di più facile comprensione. I fatti più significativi che hanno lasciato traccia nella documentazione scritta  sono, nell’ordine:

1) L’acquisto da parte del Comune di Manduria della torre di difesa anticorsara, nell’anno 1900  [Documento n.1]

2) L’ampliamento della chiesa, ad opera del sacerdote Vincenzo Massari, nell’anno 1901 [Documento n.2]

3) Il furto e il rifacimento del quadro di San Pietro, nell’anno 1914 [Documento n.3]

4) L’indizione degli ultimi significativi lavori di restauro della torre, nell’anno 1923 [Documento n.4]

 

Di questi eventi proponiamo al lettore l’integrale referto documentario, risparmiando ulteriori commenti. Ringraziamo, nel contempo, la direttrice della biblioteca comunale “Marco Gatti”, dott.ssa Carmelina Greco, e il personale ausiliario, per aver concesso i sondaggi nell’Archivio Storico Comunale.

 

Richiesta di cessione al Comune di Manduria della Torre di San Pietro in Bevagna

[ACM, Registro delle Deliberazioni del Consiglio Comunale, anno 1899]

Oggetto: Voto al Governo per essere concessa a questo Comune la Torre di San Pietro

L’anno milleottocentonovantanove il giorno primo di Maggio in Manduria e nella solita sala delle adunanze consiliari. Previa l’osservazione delle formalità prescritte dalla vigente legge comunale, s’è riunito questo Consiglio Municipale in prima convocazione ed in seduta ordinaria di Primavera, nelle persone dei signori Schiavoni Tommaso sindaco, Demarco cav. Pietro, Melle Salvatore, Schiavoni Menotti, Mancini dott. Giuseppe, Digiacomo Francesco, Filotico Vincenzo, Gigli Mario, Narsete Gregorio, Dimitri dott. Ernesto, Pasanisi Aurelio, Arnò Giambattista, Delaurentis Vincenzo, Schiavoni avv. Giovanni, Tarentini Diomede, Pasanisi Federico, Schiavoni Leonardo — Assenti Doria Nicola, Preite Annibale, Maggi Ettore, Foresio Domenico, Schiavoni Vittorio, Massari dott. Tommaso, Dimitri Giovanni, Camerario Edoardo, Schiavoni cav. Carlo, Schiavoni Tommaso fu Giovanni, Pasanisi Giovanni, Sbavaglia Giuseppe, Maggi Pasquale dimissionario, con l’assistenza del nostro segretario Filippo Tripaldi.

Il presidente, riconosciuta legale l’adunanza, nell’assumere la presidenza dichiara aperta la seduta ed esordisce col fare rilevare al Consiglio che il Sovrano è disposto a vendere la Torre di San Pietro in Bevagna e capanne adiacenti in tenimento di questo Comune. Che la convenienza e l’utilità dell’acquisto di tali stabili da parte di questo Comune non v’è chi non la veda, sia perchè vi esiste colà una cappella dedicata allo stesso Santo, ove numerosi in ogni epoca accorrono i cittadini manduriani per tutti i loro bisogni spirituali, specie poi quando si fa sentire la necessità della pioggia, sia pure perchè essendo quel luogo la spiaggia più vicina a questa Città, in una epoca forse non lontana, quando sarà attuata una buona volta la legge delle bonifiche, l’Amministrazione potrebbe benissimo ampliare quei locali rendendoli adatti per un ospizio marino pei poveri. Invita quindi il Consiglio a convenientemente deliberare.

Il consigliere cav. Mancini dice di avere egli appreso che il Consiglio avrebbe oggi dovuto deliberare un voto al Governo per la cessione gratuita della Torre e delle capanne in parola, ma essendo venuto a conoscenza  che il Demanio ha già stabilito di vendere tali stabili, crede debba il Consiglio deliberarne l’acquisto, qualora ne riscontri la necessità.

Il consigliere cav. Demarco sostiene essere affatto indispensabile che questo Comune faccia suoi in un modo qualsiasi i detti locali, stante che non potendo alcuna corporazione religiosa avvalersi, come una volta, della Autorità giuridica per acquistarli ed adibirli, magari, a quell’uso che meglio corrispondesse agli interessi fisici e morali della generalità di questi abitanti, ogni altro acquisto, fosse pure da parte del Vescovo della Diocesi, costituirebbe un fatto ed un diritto del tutto privati, e quindi nella piena libertà l’acquirente di farne quell’uso che meglio gli converrebbe nel suo esclusivo interesse. In conseguenza di che, presenta il seguente ordine del giorno.

Il Consiglio, considerando che la Torre di San Pietro in Bevagna e le adiacenti capanne sono la prima soprapposta e le altre attigue alla Cappella ove si venera il detto Santo. Tenuto presente che tale Cappella costituisce un Santuario per il quale i cittadini di Manduria e dei paesi vicini hanno grande devozione, e vi accorrono numerosi in tutte le stagioni dell’anno. Ritenuto che la proprietà di detti locali qualora fosse di altri e non del Comune potrebbe essere di disturbo  ai credenti e formare oggetto di speculazione a loro danno.

Delibera

1 Fare istanza al Ministero delle Finanze, perchè tali locali fossero ceduti gratuitamente a questo Comune, ed in caso di rifiuto, acquistarli per il prezzo di stima.

2 Adibirsi tali locali per comodo dei fedeli che si recano al Santuario, per ospizio marino, o per altri usi di pubblica beneficenza.

Il presidente mette ai voti l’ordine del giorno Demarco, che il Consiglio per alzata e seduta e ad unanimità approva, facultando il presidente ad inoltrare regolare domanda al Ministero delle Finanze per la cessione gratuita della Torre e capanne adiacenti site sulla spiaggia di San Pietro in Bevagna, ed in caso di rifiuto da parte del Sovrano, ad acquistare, previa regolare autorizzazione prefettizia, detti stabili per il prezzo di stima pagabile in cinque rate annuali, oltre gl’interessi a scalare, ed alle condizioni tutte del capitolato e quelle del Ministero della Marina.”

[Nota. Sul margine esterno sinistro della pagina del registro, sotto l’Oggetto della deliberazione, è riportata la seguente nota:”Con Decreto Prefettizio 16 Novembre 1899, il Comune venne autorizzato all’acquisto pel prezzo di Lire 1000 oltre gli interessi del 3% . Con atto privato, legalizzato dal Notaio Doria, veniva stipulata la compravendita in data 24/10/1900. Il segretario (f.to Altieri)”]

 

Ampliamento della chiesa di San Pietro in Bevagna

[ACM, Registro delle Deliberazioni del Consiglio Comunale , anno 1901, delibera n.6]

“L’anno 1901 il giorno nove di febbraio in Manduria e nella solita sala delle adunanze consiliari. Previa l’osservanza delle formalità prescritte dalla vigente legge comunale, si è riunito il Consiglio Comunale in prima convocazione ed in seduta straordinaria nelle persone dei signori Schiavoni cav. Tommaso sindaco, Brunetti Francesco, Schiavoni Menotti, Pasanisi Federico, Digiacomo Francesco, Filotico Umberto, Doria Nicola, Pasanisi Salvatore, Massari Tommaso, Narsete Gregorio, Schiavoni Orazio, Preite Annibale, Arnò Giuseppe, Melle Salvatore, Polverino Saverio, Mancini Giuseppe con l’assistenza del segretario comunale, essendo stati assenti i signori Demarco Pietro, Dimitri (?), Foresio Domenico, Maggi Luigi, Pasanisi Aurelio, Patisso Pietro, Schiavoni Leonardo, Schiavoni Tommaso fu Giovanni, Schiavoni Carlo fu Gaetano, Sbavaglia Giuseppe.

Il presidente manifesta all’adunanza che la giunta con deliberazione 31 gennaio n.1 accoglieva in linea d’urgenza la istanza del sacerdote Vincenzo Massari, tendente a conseguire lo scopo di ampliare a sue spese la Cappella di San Pietro in Bevagna, edificando un corpo avanzato per la lunghezza di 12 metri. La giunta si decideva a tanto, tenuto conto delle condizioni miserrime in cui versa la popolazione che con tale lavoro ha modo di provvedersi di pane, e anche perchè il lavoro stesso, mentre migliora il fabbricato ampliandolo d’altra parte il Comune senza menomare i suoi diritti di proprietà non eroga alcuna somma e consegue lo scopo di veder migliorato lo stabile. E poichè tale deliberato, agli effetti dell’art.136 della legge comunale e provinciale va ratificato, invita il Consiglio a tanto praticare.

Il Consiglio Comunale, udito il sindaco, letta la deliberazione della Giunta testè nominata. Ritenuto  che il sacerdote don Vincenzo Massari compiva opera altamente encomiabile con la istanza rivolta a fine di conseguire lo scopo di ampliare la Cappella di San Pietro in Bevagna a sue spese. Ritenuto che ben fece il sindaco ad accoglierla in linea di urgenza, tenuto conto dei bisogni impellenti che ha la popolazione di pane e lavoro. Letto l’art.136 legge comunale e provinciale.

Con voti unanimi delibera ratificarsi come ratifica la deliberazione della giunta testè nominata con la quale veniva concessa al Sacerdote Massari di ampliare la Cappella di San Pietro in Bevagna edificando un corpo avanzato che da tramontana della torre si estende per la lunghezza di 12 metri.”

 

Cronaca relativa al quadro di San Pietro in Bevagna

 

(Archivio Vescovile Oritano, Fondo San Pietro in Bevagna, “Libro de’ conti” del Santuario di San Pietro in Bevagna, compilato dal rettore Venusto Pezzarossa)

[Anno 1914:]

“Il 26 Giugno si ebbe la nuova cornice per il quadro di San Pietro, fatta per desiderio espresso dal popolo, il quale si era dispiaciuto della cornice che c’era anche nuova, fatta a spese del divoto Cosimo Tatullo. Questa cornice non fu eseguita secondo il sistema della prima ed è perciò che il popolo non vedeva bene ciò che si allontanava dal tipo antico. Il cappellano, incoraggiato da alcuni divoti, cercò di appagare il desiderio popolare, dandone l’incarico a Vincenzo Digiacomo di Michele da Manduria, e dimorante in Napoli. Questo eseguì il lavoro d’intaglio per la somma di lire 300,00; lire 150,00 furono spese per la doratura, e lire 35,75 per imballaggio, cassa, viaggio, ecc, ecc. Per questa cornice quattro divoti hanno dato la somma di lire 330,00…” [e segue con i nomi dei devoti che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera con i loro soldi]

[………..]

“La sera del 13 Settembre, data memoranda, fu rubato dal Santuario il quadro di San Pietro; i ladri, compiendo un atto di vero vandalismo, bruciarono la parte inferiore della porta secondaria e riuscirono così a poter entrare per compiere l’orrendo sacrilegio. Il popolo rimase addoloratissimo; l’arma dei reali carabinieri fece delle indagini, se ne interessò molto lo stesso Ministero, trattandosi di un quadro pregevole per antichità del 1500 e per il suo valore di lire 2000,00. Fatto sta che, per quante ricerche si potettero fare, non si venne a capo di nulla.”

[……….]

“Il 24 dicembre si acquistò il nuovo quadro di San Pietro per la somma di lire 500,00, quadro dipinto dalla concittadina Olimpia Camerario fu Giovanni. La pittrice seppe molto bene imitare il quadro rubato e il popolo ne rimase oltremodo contento. Il 29 dello stesso mese monsignore D. Antonio di Tommaso venne per benedire il detto quadro, e la sera del 30 se ne fece l’inaugurazione nella Chiesa Collegiata. Il denaro per l’acquisto del quadro fu versato dal vescovo e preso dalla somma che lo stesso vescovo si ebbe dal dottor Tommaso Massari e che già aveva impiegato per culto del Santuario.”

 

Appalto dei lavori di riparazione alla Torre di San Pietro

[ACM, Registro delle Deliberazioni del Consiglio Comunale, anno 1923, delibera n. 82]

“L’anno millenovecentoventitre, il giorno venticinque del mese di giugno in Manduria e nella casa comunale; Il Commissario Prefettizio, per la provvisoria amministrazione del Comune, signor avv. Giovanni Schiavoni, assistito dal Segretario Capo, signor Leone Nicola;

Visto che la Torre di San Pietro, di proprietà comunale, per la mancata manutenzione, richiede di essere riparata, specialmente dalla parte di fronte al mare, dove il muro è tutto crepolato, oltre la gradinata interna, la quale è rotta in più punti; visto che il perito signor Prudenzano Raffaele, dopo aver eseguito un sopraluogo, ha presentato un preventivo di spesa in Lire 3515; visto che invece di bandire un’asta pubblica, torna conveniente concedere i lavori occorrenti col sistema della licitazione privata, e ciò per brevità di tempo ed economia di spese; che a garanzia dell’appalto ogni concorrente deve depositare Lire 300 alla Cassa Comunale per le spese d’asta, contratto e registrazione; visto e applicato l’art. 324, coi poteri del Consiglio

Delibera

Appaltare i lavori di riparazione della Torre di San Pietro a mezzo di licitazione privata, sulla base di Lire 3515, giusta il preventivo suddetto, chiedendo all’uopo la debita approvazione prefettizia e stabilisce i seguenti:

Obblighi e condizioni dell’appalto

1) Deposito di Lire 300 da versarsi regolarmente alla Cassa Comunale per le spese d’asta, contratto e registrazione

2) Esibizione di un certificato di idoneità per tali lavori

3) Offerte di gara non inferiori a Lire 10

4) Tempo di un mese per la esecuzione del lavoro, a partire dal di’ dell’approvazione degli atti d’appalto

5) Pagamento del lavoro alla fine dello stesso, debitamente certificato dal direttore dei lavori stessi:

A far fronte alla spesa l’Amministrazione Comunale provvederà collo stanziamento all’ art. 3  “Manutenzione di Edifici di proprietà comunale non addetti a servizi municipali”, impinguato dall’occorrente somma da stornarsi dal fondo di riserva.

Previa lettura e conferma il presente verbale si è sottoscritto.

Il Commissario Prefettizio Schiavoni

Il Segretario Comunale Leone











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