martedì 26 novembre 2024


20/08/2015 10:02:52 - Manduria - Altri Sport

 «La Federazione Italiana? Non si è fatta sentire…»

Sul tetto del mondo, da atleta, nel pattinaggio a rotelle pur non avendo mai avuto a disposizione un idoneo impianto in cui allenarsi nella propria città. Da quattro anni forma i futuri campioni in Messico nel ruolo di commissario tecnico della squadra di pattinaggio di questo Paese, non avendo ricevuto alcuna chiamata dalla Federazione azzurra.

E’ il destino di Gregory Duggento, che continua ad essere “profeta” lontano dalla propria “casa”. Da atleta, è stato costretto a girovagare per la Puglia e, a volte, per l’Italia alla ricerca di pattinodromi in cui affinare il proprio talento. Nella sua città, Manduria, si limitava al potenziamento muscolare correndo nelle strade di campagna..

Ma la tenacia del “figlio del vento” (come fu battezzato da un giornale colombiano, che dedicò alle imprese dell’atleta manduriano un’intera pagina), fu premiata. Nella sua carriera Duggento ha conquistato ben 14 titoli mondiali assoluti, svariati titoli europei e dozzine di titoli italiani, stabilendo anche quattro primati mondiali.

«Due di questi record non sono stati ancora battuti» ricorda il campione manduriano. «Si tratta dei 100 metri a cronometro su strada (10”56), stabilito in un meeting internazionale a Padova nel 1999 e dei 300 metri a cronometro, sempre su strada (23”681), stabilito ai Mondiali del 2000 a Barrancabermeja, in Colombia. Primati che resistono nonostante i materiali e i pattini utilizzati dagli atleti si siano decisamente evoluti rispetto ai miei tempi. Sono stati invece migliorati i miei primati sui 200 metri a cronometro su strada e sui 300 metri a cronometro su pista».

Una carriera straordinaria, che ha avuto ben pochi eguali nella nostra nazione. Eppure dalla Federazione azzurra non è arrivata alcuna “chiamata”.

«I motivi? Non so se alla base ci siano state valutazioni di tipo tecnico oppure scelte di tipo politico» spiega Duggento. «La realtà non cambia. Sono stati preferiti altri colleghi. Quattro anni fa, invece, ho ricevuto e valutato una interessante proposta dal Messico. Il Ministro dello Sport mi ha offerto l’opportunità di allenare la nazionale senior e quella junior, concedendomi carta bianca su ogni scelta. Si tratta di una bella esperienza che inizia a produrre i primi risultati. Prima del mio arrivo, il Messico non aveva mai ottenuto piazzamenti neppure fra i primi dieci atleti nelle gare a livello mondiale. Con me, abbiamo conquistato due bronzi ai campionati mondiali e un oro e due bronzi ai giochi panamericani. Mi sono arrivate proposte da altre nazioni, ma in Messico mi trovo bene».

 











img
Cucina d'asporto e Catering
con Consegna a domicilio

Prenota Ora