«Su medici meno pressione e più coinvolgimento attivo»
"La politica - sottolinea - deve potersi confrontare con il mondo sanitario per prendere la giusta decisione. E, del resto, l’indagine della Guardia di finanza sulle prescrizioni mediche offre alla politica diversi spunti di riflessione. Innanzitutto il fatto che la verifica dell'appropriatezza delle prescrizioni, va fatta valutando gli esiti clinici e, solo in subordine, il relativo costo. In altri momenti ci siamo confrontati con la 'spesa farmaceutica ' introducendo il vincolo del ricorso al farmaco meno costoso. Abbiamo però impattato due questioni rilevanti: l'efficacia del principio attivo e la infungibilità della prescrizione medica. Non conosco le contestazioni avanzate, ma ritengo di poter affermare che la inappropriatezza prescrittiva o la diagnostico-terapeutica, abbiano nelle ASL gli organismi preposti alla verifica con il coinvolgimento dei medici prescrittori".
"Alla professione medica bisogna restituire tranquillità - rileva Romano - evitando che sia schiacciata da una sempre maggiore burocratizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici, e da un sempre crescente addebito di presunte responsabilità. Questi fenomeni, infatti, innescano una medicina difensiva con pesanti ripercussioni sulle spesa, sulla appropriatezza delle prestazioni e, cosa peggiore, sulla qualità dell'assistenza. Per questo l’auspicio è che l'iter parlamentare del DLgs sulla responsabilità medica, venga concluso quanto prima".
"Per evitare gli errori - suggerisce Romano - sarebbe il caso di discutere sull’aggiornamento e la formazione post laurea dei medici. Affidando il meccanismo di monitoraggio e verifica agli Ordini Professionali e delle Società scientifiche". "Una linea, quest’ultima - conclude il presidente - emersa chiaramente e condivisa dagli stessi medici durante il recente Convegno Nazionale dell'Omceo di Bari".