A riceverlo saranno gli agricoltori che nelle prossime settimane procederanno all’estirpazione degli ulivi infettati dalla Xylella Fastidiosa
Un indennizzo di 146 euro in media a pianta per un massimo di 15mila euro ad azienda. A riceverlo saranno gli agricoltori che nelle prossime settimane procederanno all’estirpazione degli ulivi infettati dalla Xylella Fastidiosa. La quantificazione del ristoro è la vera novità del nuovo piano del commissario Silletti con gli interventi per fronteggiare il batterio da quarantena. Documento che ieri pomeriggio ha ricevuto l’ultima firma ufficiale, quella del capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
Il contributo che verrà erogato per il mancato reddito è così quantificato: 98 euro per ogni ulivo estirpato in impianti con densità di 200 piante ad ettaro; 121 euro per gli uliveti con densità di 150 piante ad ettaro; 146 euro per gli uliveti con densità di 100 piante per ettaro o per gli ulivi non produttivi per i quali non è determinabile il sesto d’impianto.
Si accendono le ruspe dunque per dare il via alla «bonifica» dei focolai. In totale i siti che saranno interessati dalle eradicazioni, tra Lecce e Brindisi, sono 31 mentre le piante da abbattare sono circa 3.103 (di cui 1.079 certificate infette). Già quantificati gli incentivi anche per altre duemila piante sintomatiche che con ogni probabilità risulteranno infette. Va ricordato che nella zona cuscinetto, dove insistono i focolai di Oria, Torchiarolo, Cerano, San Pietro e Cellino, devono essere estirpate le piante ospiti di Xylella nel raggio di 100 metri, dunque, una media di circa 3 ettari da «bonificare» per pianta infetta. È stato così calcolato un importo complessivo di indennizzi di 750.434 euro.
«I proprietari inadempienti non riceveranno alcun contributo - ha spiegato Curcio - In quel caso sarà il commissario stesso a porre in essere direttamente le misure necessarie per fronteggiare l’emergenza fitosanitaria, sanzionando contestualmente i privati».
Tiepida la reazione da parte delle organizzazioni di categoria in merito agli incentivi. «Sicuramente è un aiuto per il ristoro di una parte di danni che l’agricoltura sta subendo per l’emergenza - dice il direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante - Ma non può essere una risposata esaustiva ad una fitopatologia così grave che mette a rischio l’intera olivicoltura pugliese oltre al settore vivaistico. Gli agricoltori attendono una soluzione esaustiva al problema perché vogliono continuare ad essere imprenditori rurali. Quando parliamo di Xylella parliamo di un problema di carattere sociale e che rischia di cambiare i connotati di un intero territorio. Quindi - incalza Brillante - l’azione deve essere politica da una parte, ma anche di carattere scientifico e tecnico. Attendiamo nei prossimi giorni un’azione coordinata tra enti di ricerca pugliesi e internazionali. Nel contempo auspichiamo la messa in pratica da parte del sistema regionale di un’azione forte di promozione dell’olio extravergine d’oliva salentino ed azioni di accompagnamento per il reimpianto non solo gli ulivi ma anche tutte le altre specie arboree ad oggi vietate dall’Unione europea».
Per Raffaele Carrabba, presidente regionale della Cia, «gli incentivi sono un palliativo. Sempre meglio di nulla, ma di fronte ad una calamità del genere occorre iniziare a ripensare completamente l’assetto agricolo del Salento, magari puntando ad una maggiore biodiversità colturale, penso agli ortaggi o alla vite al posto di una porzione di uliveti che andrà inevitabilmente persa».