Se Emiliano dovesse accettarle, al suo posto potrebbe subentrare Borraccino
L’assessore regionale della Puglia all’Industria turistica e culturale, Gianni Liviano D’Arcangelo, ha consegnato una lettera di dimissioni al presidente della Regione, Michele Emiliano.
La decisione dopo la pubblicazione di un articolo di Repubblica in cui si parla di un appalto per organizzare gli Stati generali della cultura affidato dalla Regione con procedura diretta ad una società esterna di cui è responsabile un amico dell’assessore. Emiliano, si legge in una nota, “si riserva di accertare compiutamente i fatti prima di assumere qualsiasi decisione”.
«Signor presidente – scrive Liviano nella lettera di dimissioni – con riferimento all’articolo pubblicato oggi dal titolo “Quel bando su misura per l’amico di Liviano”, Le preciso di non avere avuto nessun ruolo nella selezione del contraente che sta organizzando gli Stati Generali e che il Rup di tale procedimento, la dott.ssa Pellegrini, potrà confermare la mia totale estraneità dalla procedura di aggiudicazione».
«Riconosco invece – prosegue Liviano – che una volta appreso il nome del vincitore non ho ritenuto di informare la suddetta dott.ssa Pellegrini del rapporto di amicizia che mi lega al signor Massimo Calò, avendo in coscienza la certezza che tale rapporto era sconosciuto alla dott.ssa Pellegrini e che non aveva influito sull'esito della procedura di aggiudicazione. Se tale omissione costituisce un addebito nei miei confronti lo deciderà Lei, al quale – conclude Liviano – rassegno comunque le mie dimissioni al fine di tutelare la mia immagine e quella della giunta alla quale appartengo"».
L'appalto per l’organizzazione degli Stati generali della Cultura ammonta a 39mila euro ed è stato assegnato, con un ribasso di duemila euro, alla società “Dijinima kiki consulenti & partners srl”, di cui è responsabile Massimo Calò, che con Liviano ha organizzato numerosi eventi politico-culturali.
La decisione dopo la pubblicazione di un articolo di Repubblica in cui si parla di un appalto per organizzare gli Stati generali della cultura affidato dalla Regione con procedura diretta ad una società esterna di cui è responsabile un amico dell’assessore. Emiliano, si legge in una nota, “si riserva di accertare compiutamente i fatti prima di assumere qualsiasi decisione”.
«Signor presidente – scrive Liviano nella lettera di dimissioni – con riferimento all’articolo pubblicato oggi dal titolo “Quel bando su misura per l’amico di Liviano”, Le preciso di non avere avuto nessun ruolo nella selezione del contraente che sta organizzando gli Stati Generali e che il Rup di tale procedimento, la dott.ssa Pellegrini, potrà confermare la mia totale estraneità dalla procedura di aggiudicazione».
«Riconosco invece – prosegue Liviano – che una volta appreso il nome del vincitore non ho ritenuto di informare la suddetta dott.ssa Pellegrini del rapporto di amicizia che mi lega al signor Massimo Calò, avendo in coscienza la certezza che tale rapporto era sconosciuto alla dott.ssa Pellegrini e che non aveva influito sull'esito della procedura di aggiudicazione. Se tale omissione costituisce un addebito nei miei confronti lo deciderà Lei, al quale – conclude Liviano – rassegno comunque le mie dimissioni al fine di tutelare la mia immagine e quella della giunta alla quale appartengo"».
L'appalto per l’organizzazione degli Stati generali della Cultura ammonta a 39mila euro ed è stato assegnato, con un ribasso di duemila euro, alla società “Dijinima kiki consulenti & partners srl”, di cui è responsabile Massimo Calò, che con Liviano ha organizzato numerosi eventi politico-culturali.