Il dubbio di “Manduria Migliore”: «L’avvocato scelto rispettando i criteri di trasparenza dell’agire amministrativo?»
L’affidamento di un incarico legale ad un avvocato di Taranto genera una polemica a distanza fra il movimento “Manduria Migliore” e il vice sindaco, con delega al Contenzioso, Giovanni Luigi De Donno, anch’egli avvocato.
In un post della propria pagina facebook, “Manduria Migliore” ha fatto notare, riproducendo una pagina on line dell’Ordine degli Avvocati di Taranto, come quest’incarico sia stato assegnato dalla giunta ad un legale il cui studio risulta come domicilio su Taranto dell’avv. De Donno. Questo particolare induce “Manduria Migliore” a dubitare che “la scelta del legale sia stata improntata su criteri di trasparenza dell’agire amministrativo”. Polemica, peraltro, già innescata, qualche tempo e per un altro affidamento, anche dall’assessore Paride Toma.
«Il vicesindaco ha replicato sostenendo che il domiciliatario sia una semplice “casella postale” giuridica» sostiene “Manduria Migoliore”. «A pare invece un parallelo azzardato. Occorre infatti che vi sia un rapporto fiduciario affinché si elegga domicilio presso un altro collega, visto che le notifiche hanno valore legale. E tale preesistente rapporto fiduciario, nonché personale, è comprovato dallo stesso curriculum vitae dell’avv. De Donno, pubblicato sul sito del Comune di Manduria e liberamente consultabile e scaricabile: “Esperienza lavorativa quadriennale in Taranto presso lo studio associato di Taranto” di cui è titolare anche l’avvocato beneficiario dell’incarico. Giusto per la cronaca, anche un altro avvocato titolare di questo studio ha ricevuto incarichi fiduciari da questa Amministrazione. Appare quindi evidente l’esistenza di un rapporto personale e fiduciario preesistente, che è l’unico argomento di cui il nostro post trattava e che appare, viste le varie documentazioni,
incontrovertibile».
Nella seconda parte del comunicato, la replica politica al vice sindaco De Donno.
«Completamente fuori luogo, invece, sembra l’ironia con cui l’amministratore definisce noi di “Manduria Migliore” ora “protagonisti” ora “censori” della vita pubblica ed amministrativa della nostra città. Abbiamo fatto semplicemente quello che avevamo il dovere di fare come forza di opposizione: controllare l’agire amministrativo ed evidenziare ciò che, a nostro avviso, i nostri concittadini hanno diritto di sapere.
E’ da chiedersi, poi, se è maggiormente censurabile chi “rimesta nel torbido” (volendo usare le parole del nostro vicesindaco) o chi l’acqua la intorbidisce con il proprio operato, e soprattutto se a scrivere di consenso elettorale ricevuto o negato possa essere qualcuno che, se non fosse stato nominato, non sarebbe stato eletto.
Lasciamo ai nostri concittadini la risposta a tali quesiti, assicurando loro di continuare a fare il nostro dovere nel ruolo che oggi ci spetta di opposizione, preparando le condizioni a fornire finalmente a questa povera città un’Amministrazione degna di questo nome».