Le zona prese in considerazione sono quelle di Trepuzzi e Torchiarolo
Nelle campagne del Salento è arrivato il giorno dell'abbattimento degli ulivi infetti dalla Xylella. Sono iniziate a Trepuzzi e Torchiarolo (territori al confine tra le province di Lecce e Brindisi) le eradicazioni volontarie degli ulivi colpiti dalla xylella fastidiosa. Ne sono andati giù circa un centinaio: si tratta del primo atto per concretizzare il Piano anti-emergenza del commissario straordinario Giuseppe Silletti e scongiurare la procedura di infrazione comunitaria che la Commissione europea non ha avviato formalmente ma sta valutando in via ufficiosa.
Nei primi nove mesi della gestione emergenziale della malattia che sta distruggendo gli uliveti del Salento, infatti, sono state realizzate poche delle misure disposte dalle autorità competenti e sono stati eradicati solo un centinaio di alberi malati, con grande preoccupazione della Ue che ha già imposto il blocco della movimentazione di alcuni vegetali prodotti in Salento (tra cui la vite) e presto potrebbe allungare l’elenco. Da qui l’urgenza di mettere in atto l’unica cura al momento conosciuta e indicata dall’Europa, ovvero l’eradicazione degli alberi infetti, mentre la ricerca scientifica sta sperimentando possibili soluzioni.
Tremilacentotre gli ulivi da eliminare immediatamente al confine tra i territori di Lecce e Brindisi (più 2026 stimati per il futuro), dove stamattina sono iniziate le operazioni. Per incentivare gli agricoltori ad effettuare le misure previste – e scoraggiare le proteste degli ambientalisti e dei proprietari che hanno bloccato l’attuazione del primo Piano Silletti – nel documento approvato il 30 settembre dalla Protezione civile vengono previsti indennizzi, da 98 a 146 euro, per i titolari dei fondi che provvederanno autonomamente ai tagli. Agli interessati vengono dati dieci giorni di tempo dalla notifica delle ordinanze.
Chi non vuole adeguarsi ai diktat, invece, sarà sostituito nelle operazioni dall’Arif (l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali) e costretto a pagare una multa di 1.000 euro. Chi si opporrà all’esecuzione delle misure imposte, inoltre, sarà denunciato in sede penale. Il fatto che l’epidemia da xylella venga gestita sotto forma di emergenza consente, infatti, al commissario di gestire poteri straordinari e imporre le azioni che ritiene necessarie per il superamento del problema.