Lo fa fatto in uno dei palcoscenici più importanti al mondo, quello della Grande Mela
“L’uomo che cuce il tempo”, il cortometraggio girato nel 2013 a Manduria, proiettato, nei giorni scorsi, a New York.
Per questo lavoro si tratta di un ritorno negli Stati Uniti. Lo fa fatto in uno dei palcoscenici più importanti al mondo, quello della Grande Mela. Scritto e diretto a quattro mani dai film-makers Ezio Azzollini e Lucia Perrucci, e girato a Manduria nel 2013, il lavoro dei due autori pugliesi è stato infatti selezionato in concorso al New York City Independent Film Festival, la rassegna cinematografica nel cuore di Manhattan.
“L’uomo che cuce il tempo” (“At 7 o’ cloth” nel titolo internazionale), è stato uno dei soli soli rappresentanti italiani nella categoria competitiva “Supershort”, nel festival newyorkese dedicato al vero cinema indipendente, con la missione di creare contatto tra gli autori dei lavori selezionati e l’industria cinematografica.
Per il cortometraggio (vincitore anche a Manduria del riconoscimento del pubblico al Premio Contessa 2014), che racconta la storia quotidiana di un solitario custode di un piccolo cimitero alle prese con anime in subbuglio, si tratta di un ritorno negli U.S.A.: lo scorso autunno l’opera prima di Azzollini e Perrucci fu premiata nell’Autumn Shorts Film Festival in Kentucky per l’interpretazione del protagonista del corto, il molfettese Donato De Bari, ottenendo anche una nomination come miglior corto internazionale.