lunedì 25 novembre 2024


21/11/2015 14:13:21 - Manduria - Politica

Amleto Della Rocca (Pd): «A mio avviso, in questa situazione di ricatti e contro ricatti, l’unico atto consequenziale è quello di unirsi a noi cinque consiglieri di minoranza e firmare il documento di sfiducia al sindaco per ottenere lo scioglimento del Consiglio. Ma avranno questo scatto d’orgoglio o continuerà a prevalere l’attaccamento alla poltrona?»

 
«La lettera dei consiglieri di maggioranza che chiedono di discutere in Consiglio della situazione politico-amministrativa è davvero paradossale: autodenunciano il grande malessere che esiste all’interno della coalizione. Poi chiedono la determinazione degli atti consequenziali. A mio avviso, in questa situazione di ricatti e contro ricatti, l’unico atto consequenziale è quello di unirsi a noi cinque consiglieri di minoranza e firmare il documento di sfiducia al sindaco per ottenere lo scioglimento del Consiglio. Ma avranno questo scatto d’orgoglio o continuerà a prevalere l’attaccamento alla poltrona?».
Amleto Della Rocca, consigliere comunale del Partito Democratico, analizza l’ennesima turbolenza che agita la coalizione che amministra Manduria.
«Questa lettera è ridicola: è firmata da consiglieri che hanno un proprio rappresentante in giunta» fa notare Della Rocca. «Giuliano, ad esempio, è dello stesso partito dell’assessore Lariccia; Venere e Pisconti (forse anche Trinchera, che in questa fase non si capisce come sia collocato) hanno espresso l’assessore Toma. Allora, bisogna mettere in discussione anche l’operato dei loro assessori, mandandoli a casa, così come si chiede di fare con gli altri componenti della giunta.
La mia opinione? C’è in Consiglio tanta gente che non ha idea di cosa sia l’agire amministrativo. L’unico obiettivo verso cui tendono è solo quello di occupare poltrone e quindi di aumentare il proprio potere decisionale all’interno di una Amministrazione che (a sostenerlo sono loro stessi) non sta producendo nulla. E’ in atto, insomma, un altro giro del gioco delle poltrone. Cosa ci si poteva aspettare di diverso da una coalizione che ha vinto le elezioni con il 25% dei voti degli elettori e che ha eletto consiglieri che hanno ottenuto qualche decina di preferenze? Vorrei che la città prendesse atto della situazione. Il Partito Democratico proseguirà nell’azione di denuncia e di proposta: presto organizzeremo una manifestazione pubblica. Vorremmo che anche le altre forze di minoranza si facessero sentire».
L’esponente Dem è scettico sulla possibilità che lo scontro in atto produca delle lacerazioni tali da determinare una situazione di non ritorno: ovvero l’auto scioglimento del consesso.
«Sono rassegnato all’idea che questa maggioranza squalificata possa comunque raggiungere la fine della consiliatura» prosegue Della Rocca. «Mai, come in questo caso, sarei però contentissimo di essere smentito dai fatti.
Nello stesso tempo, non vorrei stare nei panni del sindaco, che continua a essere oggetto di ricatti: a settembre fu presentato il documento dei dieci consiglieri, che avevano nel mirino l’assessore Curri e il movimento “Lista Girardi”; nei giorni scorsi è arrivato il documento degli otto consiglieri, che vorrebbero far fuori i partiti entrati a far parte della maggioranza nel luglio del 2014 e che vorrebbero anche ridimensionare l’azione del sindaco. Da Roberto Massafra mi aspetto un gesto di dignità: si dimetta. Di fronte a tanti e tali ricatti, questo atto gli farebbe onore. Ma, lo ripeto, è il sindaco che, rispetto ai predecessori, rischia di meno: nessuno vuole andare a casa, perché sono consapevoli che non sarebbero rieletti».
Della Rocca, infine, lancia un appello alla Lista Girardi.
«E’ un movimento che, alle ultime Regionali, si è speso per un candidato che ora è consigliere regionale. Dalla Lista Girardi mi aspetto una presa di posizione ferma e decisa per bloccare questo andazzo. Non si può continuare con il valzer dei ricatti».










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