Sulla scrivania del presidente Michele Emiliano è arrivata una tabella in cui accanto alla funzione è scritto a penna il nome di colui che sarebbe stato prescelto…
Il sospetto era che si trattasse di selezioni «sartoriali», cioè cucite su misura per il vincitore designato. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è una tabella anonima, planata sulla scrivania del presidente Michele Emiliano, in cui accanto alla funzione è scritto a penna il nome del prescelto. È per questo che giovedì la Regione ha imposto ad Apulia Film Commission di revocare i bandi di selezione per 12 collaboratori: l’agenzia potrà ripubblicarli, ma dovrà fare in modo che i requisiti di partecipazione siano più aperti.
Le selezioni sarebbero scadute venerdì. Dallo stop di Emiliano si è salvata solo quella relativa ai 15 collaboratori per il prossimo Bifest: non perché i bandi fossero fatti meglio (anche qui, quasi certamente, serviranno solo a confermare scelte già fatte), ma perché si rischiava di fermare l’organizzazione del festival del cinema. E comunque si tratta di contratti di durata molto limitata.
Dovranno invece ripartire da capo gli avvisi pubblici per tre collaboratori dei Cineporti, uno del Circuito D’Autore, due della Mediateca e sei per le funzioni di supporto ai progetti della Film Commission. Si tratta di contratti che scadranno a fine 2016, data in cui si esauriranno i fondi attualmente disponibili e che da anni vengono affidati sempre alle stesse persone. La Regione, su input del capo di gabinetto Claudio Stefanazzi, ha fatto esaminare i bandi ai propri dirigenti responsabili dei fondi europei, ed il responso è stato negativo: requisiti «ballerini» da un profilo all’altro senza alcuna spiegazione logica se non quella di individuare a priori il vincitore.
Qualche esempio? A una segretaria di progetto è richiesta la laurea, e poi come titolo preferenziale un «corso di formazione in scrittura ed editoria». I due addetti ai fondi europei devono dimostrare di aver avuto esperienza di rendicontazione di due anni «nello specifico settore audiovisivo», così come all’addetto al supporto dell’ufficio produzioni. Per alcune figure ci si ac contenta del diploma, per altre serve la laurea, per altre ancora basta la laurea triennale.
Negli ultimi 8 anni la Film Commission, inventata da Nichi Vendola, ha operato sotto l’egida dell’ex assessore Silvia Godelli: ha assunto quasi sempre pescando dall’area dell’ex Sel e senza curarsi troppo delle procedure. Con Emiliano sono arrivati input diversi: tutte le selezioni - è la posizione della Regione - devono essere trasparenti e favorire il confronto. Ed è proprio questo l’ordine dato alla Afc, che è stata sostanzialmente commissariata. I nuovi bandi potranno essere pubblicati solo dopo l’ok delle strutture della Regione, e dovranno essere realmente aperti: via tutti i requisiti «sartoriali», in modo che possano partecipa re alla selezione tutte le persone dotate di esperienza adeguata. Questo non significa penalizzare chi già lavora con la Afc, a prescindere dalla provenienza politica: ma le proroghe dei con tratti non possono essere mascherate con false selezioni, e anzi ci dovrà essere un confronto basato su criteri oggettivi e da cui debba emergere il profilo migliore.