«Si ritorni alla vecchia tradizione: gli abitanti dei due quartieri (quello che si è sviluppato intorno alla chiesa Madre e quello della zona del convento dei Frati Minori) raccolgano la legna per accendere, nelle ore serali della vigilia di Natale, i due falò che, simbolicamente, riscaldano Gesù Bambino. Il rappresentante del quartiere il cui fuoco si spegnerà per primo dovrà poi pagare pegno»
Il sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, lancia il guanto di sfida al parroco di Maruggio, don Antonello Prisciano. In quanto “inquilino” quotidiano del convento (che da decenni ospita gli uffici comunali) e in quanto “cumintaru” (ovvero appartenente al rione del convento, il cui termine dialettale è “cumentu”) dalla nascita, il primo cittadino si schiera e stimola il sacerdote ad accettare la sfida. Indicando anche il pegno per il perdente.
«Se vinco io (ovvero se il fuoco della chiesa Madre si spegnerà per primo), visto il capello brizzolato di don Antonello Prisciano a 37 anni mi sembra eccessivo, farò al reverendo una bella “tinta nera” in modo che sia più “presentabile” nel nuovo anno» sono le condizioni poste dal sindaco Longo. «Se invece sarà proprio il fuoco del convento a spegnersi per primo, io sono pronto a sottopormi all’acqua ossigenata..».
Questa iniziativa di Longo non è casuale.
Sino a non molti anni fa la sfida tra i due rioni era molto sentita. Poi, però, come tante altre tradizioni, l’interesse delle nuove generazioni verso questa iniziativa è andato progressivamente scemando, sino a quando il Comune, pur di non interromperla definitivamente, ha deciso di iniziare a farsi carico dei costi per l’acquisto della legna da utilizzare per i due falò.
Un po’, soprattutto, per ritornare ad “attizzare” la vecchia e sana rivalità fra i due quartieri, ma anche, crediamo, per consentire al Comune un’economia nelle voci in uscita (in questo periodo, tutto fa brodo..), Alfredo Longo ha simpaticamente rilanciato, attraverso i social network, la sfida, personalizzandola con il coinvolgimento del parroco don Antonello e, soprattutto, prevedendo un simpatico pegno per il perdente.
«In un momento di smarrimento come l’attuale» è la considerazione di Longo, «in cui sempre più il prossimo rappresenta un estraneo di cui aver invidia o paura, dovremmo riscoprire la bellezza della fratellanza e ripartire dai valori semplici ma sinceri che i nostri nonni ci hanno insegnato. In questa sfida, indipendentemente dal risultato, a vincere sarà certamente la tradizione natalizia».