La coppia si è rivolta ad Agitalia, Associazione per la giustizia in Italia, per intentare causa alla ditta farmaceutica
La luce era verde, segno che quella sera non c’era il «pericolo» di concepire un terzo figlio. In realtà doveva essere gialla, quella luce, invitando così i due sposi alla prudenza. Il patatrac si è consumato una notte di maggio per un colore che non si è acceso su un contraccettivo. Ora la coppia, già con due figli, è in «dolce attesa» di tre gemelli. Lui, 33 anni di Lecce, e lei, 28enne di Brescia, proprio non la volevano questa gravidanza: ora chiedono alla casa farmaceutica un risarcimento da 1 milione di euro.
Da alcuni anni, per scongiurare l’arrivo di un terzo figlio, la coppia utilizzava il contraccettivo. Il meccanismo è semplice. L’anticoncezionale identifica i giorni del ciclo mestruale in cui vi sono maggiori probabilità di rimanere incinta, monitorando i cambiamenti dei livelli ormonali nell’urina e restituendo due responsi: verde (basso rischio di gravidanza) e rosso (alta probabilità). Una luce gialla, invece, indica l’opportunità di fare un test dell’urina. La sera di domenica 24 maggio, il contraccettivo ha dato un responso inequivocabile: via libera. Era segnalato un rischio dal lunedì al giovedì successivo. Per cui l’indomani, lui è partito tranquillo per Roma, dove lavora come militare. Il sospetto che qualcosa fosse andato storto è diventato certezza a luglio
Il ciclo non arrivava ancora, così lei ha fatto le analisi del sangue e poi un’ecografia. Il responso non poteva essere più chiaro: data presunto parto il 14 febbraio, data concepimento il 24 maggio, feto trigemellare.
La coppia ha conservato una foto del display scattata il 29 maggio. Contraria all’aborto volontario, si è rivolta ad Agitalia, Associazione per la giustizia in Italia, per intentare causa alla ditta farmaceutica. Nella foto, prova madre secondo gli avvocati, il contraccettivo comunicava chiaramente che il 24 maggio non si sarebbe stato pericolo di concepire un bambino. Rischio segnalato per il giorno successivo: luce rossa e «ovulazione in corso».
«I coniugi hanno avuto rapporti sessuali nella sola giornata di domenica», afferma con una certa dose di certezza Giovanni Rossetti, della direzione di Agitalia. «Il giorno dopo lui era lontano da casa, come dimostrano le altre prove che abbiamo raccolto».