venerdì 22 novembre 2024


03/12/2015 13:42:28 - Manduria - Politica

Roberto Massafra: «Il tempo dei giochini è finito»

L’ordine del giorno contenente la richiesta dell’azzeramento della giunta, firmato da sette consiglieri di maggioranza e da un indipendente, non passa. Non viene posto neppure ai voti. Il segretario generale, infatti, chiarisce che quella della nomina degli assessori o, in caso contrario, della revoca delle deleghe è una competenza esclusiva del sindaco.
In ogni caso, la richiesta non trova sponda fra i cinque consiglieri di minoranza e, pertanto, l’azione politica non solo sfuma, ma apre concretamente lo spiraglio per rendere non più ricomponibile la frattura fra questi otto consiglieri e Roberto Massafra.
«Il tempo dei giochini è finito» ha sentenziato, con decisione, il primo cittadino, intervenendo alla seduta del Consiglio Comunale e rivolgendosi agli otto consiglieri. «Ognuno di voi è libero di dire se ci sta e con chi sta. Apriamo una fase nuova, ma a tre condizioni: ci dovrà guidare il buon senso; dobbiamo nutrire un comune amore per questa città; dobbiamo sviluppare un senso di prospettiva, non utile a noi, ma alla città e a chi crede che la politica possa avere un ruolo».
Il sindaco, insomma, lancia un ultimatum ai “sette più uno” (come definisce i sette consiglieri di maggioranza e l’indipendente Durante), e, nello stesso tempo, apre la porta a «tutti coloro che hanno voglia di fare, che brillano per idee e proposte costruttive”. Stigmatizzando, in maniera neppure molto velata, chi «esplica queste idee chiedendo invece azzeramenti o sostituzioni di assessori», oppure «cambiando casacca a più riprese».
Per Roberto Massafra, altresì, «la città ha bisogno che forze sane offrano un contributo per la risoluzione dei problemi», mentre «non ha bisogno di contrapposizioni fra consiglieri eletti nello stesso gruppo, che ora si trovano in posizioni contrapposte».
«Ho una sola preclusione» ha aggiunto Massafra. «In maggioranza voglio solo gente che si rimbocchi le maniche per risolvere i problemi. Finchè mi sarà consentito, io proverò, con qualsiasi mezzo e con chiunque voglia collaborare, ad amministrare la città. Se non sarà più possibile, perché si opterà per lo scioglimento del Consiglio, io non mi ricandiderò più».
Senza l’apporto dei “sette più uno”, Roberto Massafra resterebbe alla guida di una coalizione che può contare, in Consiglio, su 12 voti. Un numero insufficiente per un plenum di 25 (24 consiglieri più il sindaco). Si procederà ad un nuovo rinvaso, con il passaggio di altri consiglieri di opposizione in maggioranza?
Luigi Morgante, dopo aver criticato (anche con toni aspri) l’Amministrazione, ha indicato due possibili prospettive.
«Gli otto consiglieri, per essere consequenziali, devono ora andare dal notaio per raccogliere le firme per lo scioglimento del consesso» ha affermato il consigliere regionale. «Se così non dovesse essere, allora il sindaco fissi un crono programma, cercando un’intesa non sulle poltrone da dividere ma sui risultati da raggiungere».
Anche dal consigliere di minoranza Ferretti è partito l’invito a “rimboccarsi le maniche” per risolvere i problemi della città.










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