… dimenticando i travagli che caratterizzarono il primo anno di consiliatura e le diatribe che nacquero all’interno delle forze politiche che vinsero le Comunali
Indietro tutta.
A palazzo di Città 13 consiglieri (12 eletti con la maggioranza e uno entrato a farne parte in virtù del ribaltone dell’estate 2014), chiedono al sindaco di riavvolgere il nastro. Dimenticando i travagli che caratterizzarono il primo anno di consiliatura e le diatribe che nacquero all’interno delle forze politiche che vinsero le Comunali (sfociate, in un caso, anche in una querela), ora chiedono al primo cittadino di azzerare la giunta e di ritornare all’antico: ovvero con le forze politiche premiate dagli elettori.
Chiaro l’obiettivo dei 13 consiglieri, che l’altro ieri mattina hanno indirizzato al sindaco un documento che riproduciamo in questa stessa pagina: rispedire fra i banchi della minoranza quelle forze politiche “ripescate” con il rimpasto dell’estate 2014. Volendo fare i nomi, gli assessori da “defenestrare” sarebbero Cosimo Lariccia, Stefania Di Mase e il “tecnico” Raimondo Turco. Crediamo faccia gola anche la carica assunta da Roberto Puglia, altro “ripescato”, presidente dell’Ufficio d’Ambito dei Servizi Sociali.
Parte di questi 13 consiglieri, appena tre mesi fa, avevano chiesto per iscritto la “testa” dell’assessore ai Lavori Pubblici, Gregorio Curri. Richiesta che il sindaco decise poi di congelare. In quella richiesta vi era la firma anche della consigliera del gruppo politico che esprime l’assessore Lariccia. In pochi mesi, il ripensamento: non è più Curri, evidentemente, il problema dell’Amministrazione, ma sarebbero i due partiti (Centro Democratico e Nuovo Centro Destra) che sono stati coinvolti nel rimpasto di un anno e mezzo fa.
Una grande confusione, insomma, regna a palazzo di Città. Confusione che sarà ancor più evidente, a nostro avviso, lunedì prossimo, giorno in cui si riunirà il Consiglio Comunale. All’ordine del giorno, in apertura, proprio tre punti richiesti da 8 dei 13 consiglieri: il dimezzamento delle indennità di carica di sindaco e assessori (per creare un fondo pro occupazione giovanile), e l’annullamento delle procedure in atto relative ai project financing della pubblica illuminazione e del cimitero comunale. Coerenza vorrebbe che gli 8, che hanno richiesto questi argomenti, votino a favore. E se agli 8 si dovessero aggiungere i voti dei 5 consiglieri di minoranza, i provvedimenti sarebbero approvati. Non vorremmo immaginare che dalla data di protocollo della richiesta a quella del 28 dicembre tutti possano aver cambiato idea su questi argomenti..
In questa situazione spetta al sindaco Massafra una valutazione: ha ancora senso continuare?