Un passo indietro da entrambe le parti, nella speranza di compiere un passo in avanti in direzione del superamento della crisi amministrativa. Ma i nodi da sciogliere restano sempre tanti
Un passo indietro da entrambe le parti (il sindaco Massafra ha azzerato la giunta, mentre Dimonopoli si è dimesso da presidente del Consiglio Comunale), nella speranza di compiere un passo in avanti in direzione del superamento della crisi amministrativa.
Questo l’auspicio delle due parti, che al momento, a dir la verità, ci sembra ancora lontano. Non fosse altro che per alcuni nodi importanti che non sarà facile sciogliere. Il primo dei quali è legato alla volontà dei 13 consiglieri (la maggioranza in aula in quanto il plenum è composto da 24 consiglieri più il sindaco), di “tagliare” dalla maggioranza i due partiti (Nuovo Centro Destra e Centro Democratico), che sono stati coinvolti con il rimpasto dell’estate del 2014. Naturalmente, escludendo questi partiti dalla maggioranza, ritornerebbero in circolo le cariche sinora loro assegnate: due posti in giunta e la delega di presidente dell’Ambito Sociale di Zona.
Richiesta, questa, che ha trovato la determinata chiusura, sin dal primo giorno, da parte del sindaco Roberto Massafra, che, assolutamente, non vuol rinunciare all’apporto dei due partiti.
Se una delle due parti non dovesse cedere, si andrebbe spediti verso un’ennesima conclusione traumatica della legislatura. Epilogo, a dire il vero, che nessuno vuole: né i 13, né il gruppo del sindaco.