La posizione del sindaco dopo l’azzeramento della giunta
«La strada per il superamento della crisi è in salita? A volte, più la strada sembra impervia, più poi risulta facile percorrerla sino al traguardo. E’ fondamentale, però, superare gli egoismi, partendo dalle cose che abbiamo già realizzato e concentrandoci su quelle che vorremmo concretizzare entro la fine della consiliatura».
Roberto Massafra è realista. E’ consapevole che non sarà facile limare le distanze che separano i due blocchi presenti in Consiglio, né superare alcune pregiudiziali che sono state poste preventivamente sul tavolo delle trattative. Ma non è pessimista.
«E’ necessario chiarirsi preventivamente su alcuni aspetti importanti» sostiene il primo cittadino. «Quali? Io innanzitutto non riconosco al gruppo dei 13 un’identità politica unitaria. Al momento dispongono della maggioranza all’interno del Consiglio comunale e hanno i numeri per sciogliere il consesso elettivo, ma non possono imporre delle scelte al sindaco.
Poi vi è un altro aspetto che va chiarito: la presidenza del Consiglio comunale, che, ad inizio della consiliatura, fu assegnata in base ad un preciso accordo politico. Ora vorrei sapere se quelle forze politiche sono ancora disposte a sostenere quella scelta e, in tal caso, quale sarà il partito o il movimento che se ne attribuirà l’indicazione.
Ancora: se si vuol ritornare alla maggioranza originaria, il gruppo misto, sia chiaro, non esiste. I movimenti che hanno vinto le elezioni erano quattro e, per rispetto della coerenza, tali devono restare. Altrimenti non si può disconoscere il proficuo rapporto delle altre due forze politiche (Nuovo Centro Destra e Centro Democratico) con l’Amministrazione dal momento del rimpasto dell’estate 2014.
In ogni caso, mi sembra assurdo, dal punto di vista politico, scegliere la via dell’indebolimento della coalizione, che, peraltro, sta vivendo un momento di difficoltà e che, secondo logica, andrebbe ampliata. Mentre nella vicina Martina si percorre la strada al contrario (l’allargamento della maggioranza), a Manduria si vorrebbe risolvere la crisi rinunciando all’apporto di alcuni partiti.».
Massafra ribadisce, con grande fermezza, altri due propri punti di vista, dai quali non intende assolutamente recedere.
«Anche se si volesse prendere in considerazione dal punto di vista politico il gruppo misto, questo non potrebbe essere rappresentato, in giunta, da una persona che non ha nulla a che spartire con l’attuale coalizione e che, peraltro, nei due anni e mezzo di consiliatura è stata una spina nel fianco dell’Amministrazione» le parole del sindaco che, pur non nominandolo mai, si riferisce a Enzo Caprino. «Credevo di essere stato chiaro a tal proposito, ma noto che c’è ancora confusione.
Sono d’accordo a garantire pari dignità a tutti i movimenti della coalizione, ma nessuno avrà una visibilità maggiore. Cosa intendo dire? La Lista Girardi non otterrà mai i due assessori. Ci potrebbero essere anche le condizioni per ottenerli, qualora si ritornasse ai quattro movimenti che hanno vinto le elezioni. Ma, sia ben chiaro, innanzitutto “Manduria Futura” ha riportato più voti di tutti e, poi, potrebbe contare anche sul sostegno di altri tre consiglieri che, pur non essendo stati eletti con il mio movimento, potrebbero federarsi. A quel punto, il primo diritto di scelta delle deleghe spetterebbe a “Manduria Futura”, che sceglierebbe i Lavori Pubblici».