Lettera aperta al sindaco da Andrea Baldari
«Sindaco Massafra, non accetti questi ulteriori ricatti. Ritorni ad essere quel Roberto Massafra che ho conosciuto tanti anni fa. Vada in Consiglio a testa alta e parli alla città».
Manduria assiste impotente alla seconda crisi amministrativa in appena due anni e mezzo di consiliatura. La città si è chiaramente divisa: c’è chi auspica nuove elezioni, chi invece ritiene sia necessario evitare un nuovo, anche se questa volta breve, commissariamento.
Al sindaco Massafra invia una lettera aperta Andrea Baldari, che, in passato, ha ricoperto più volte la carica di consigliere comunale e in un caso anche quella di assessore.
«Già al momento del suo insediamento, le feci notare che l’ammucchiata creata intorno a lei non le avrebbe consentito di governare una città come Manduria: i litigi, i conflitti, le trasmigrazioni e i ricatti politici sarebbero stati all’ordine del giorno» scrive Andrea Baldari. «Per la verità, mi meravigliò già allora, proprio perché la conoscevo bene, la sua tolleranza verso la situazione che si era venuta a creare.
A distanza di due anni e mezzo, i fatti e i misfatti, politici e amministrativi, confermano che avevo visto bene: i partiti della sua coalizione l’hanno imbrigliata e ora stanno cercando di annientarla completamente.
Il monopolio familiare dei Lavori Pubblici era ed è fattore di rottura politica da parte di alcuni rappresentanti della sua maggioranza. Una situazione inaccettabile. Inoltre, l’accordo espresso in Consiglio tra 12 o 13 consiglieri, orchestrato ancora una volta a Torricella e messo in atto nell’ospedale di Manduria, non produce nulla di buono per la città.
Questa è una città ancora sporca, buia, con strade piene di buche, priva ancora di acqua e fogna in moltissime vie, che non riesce a far decollare i Piani Sociali di Zona e che riesce a perdere le opportunità di ottenere dei finanziamenti».
Analizzata la situazione politico-amministrativa, Andrea Baldari rivolge al sindaco Massafra un invito.
«Sindaco, oggi ha un Consiglio Comunale privato di alcune funzioni democratiche. Un quadro che non aiuta sicuramente la democrazia. Non accetti, pertanto, ulteriori ricatti.
Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di un sindaco con i pieni poteri e con grande determinazione, coadiuvato da gente capace e leale. Occorre un sindaco privo di ogni vincolo, in grado di controllare gli stra-poteri dei dirigenti, conferiti dalla legge, che possono determinare le sorti di una città nel bene e nel male».