Un business da 30 milioni di euro in mano a pochi soggetti, alcuni dei quali praticamente monopolisti nel territorio di competenza
La Procura di Bari ha aperto un fascicolo sulle gare dell’Acquedotto Pugliese per lo smaltimento dei fanghi di depurazione, ovvero sul caso che ha convinto la Regione a intervenire sul management di Aqp: quattro lotti, un partecipante per ciascuno, identico ribasso del 3%. E, in almeno due casi, ad aggiudicarsi l’appalto sono state imprese che - secondo l’Anticorruzione - non hanno i requisiti.
Il fascicolo è nato da un esposto depositato dallo stesso Acquedotto, su input del collegio sindacale e del magistrato vigilante della Corte dei Conti. Gli organi di controllo interno hanno infatti condiviso le conclusioni dell’audit aziendale, le stesse che avevano indotto il responsabile appalti Aqp (su input del responsabile anticorruzione) a rivolgersi all’Anticorruzione e all’Autorità antitrust. All’esposto penale, che porta la firma del responsabile anticorruzione, non è allegato il parere dell’Anac: ma è ipotizzabile che la Finanza, cui sono state delegate le indagini, proceda ad acquisirlo.