All’origine della profonda spaccatura, che ha coinvolto la maggior parte dell’esecutivo piediessino, la decisione dei due consiglieri comunali e della segretaria Malagnino di aderire alla Amministrazione Massafra-ter
Strappo nel Pd manduriano: il vice segretario, Mauro Isidoro Baldari, e quattro componenti della segreteria cittadina, ovvero Maria Calò, Vincenza Capuzzimato, Andrea Casto e Vincenzo Parisi, si dimettono e, nel contempo, inviano una nota di sfiducia alla segretaria Katia Malagnino.
All’origine della profonda spaccatura, che ha coinvolto la maggior parte dell’esecutivo piediessino, la decisione dei due consiglieri comunali (Maria Grazia Cascarano e Amleto Della Rocca) e della segretaria Malagnino di aderire alla Amministrazione Massafra-ter, lasciando i banchi della minoranza.
In un corposo documento, i cinque componenti l’esecutivo rispolverano dichiarazioni, alcune anche recenti, dei consiglieri e della segretaria, in cui indicano una rotta politica sostanzialmente differente, in sintonia con quello che era stato il responso elettorale.
«La responsabile e corretta opposizione, che doveva avvenire sin dal primo giorno di insediamento, è apparsa invece sempre blanda e arrendevole, quasi ammiccante ogni volta che si scorgesse la concreta possibilità di poter “dare una mano” al sindaco (sopravvivenza in cambio di delega assessorile)» si legge nella nota a firma dei cinque Dem dimissionari. «Negli ultimi tempi addirittura, i due consiglieri Della Rocca e Cascarano Maria, con l’assenza strategica della segretaria Malagnino, hanno condotto una trattativa clandestina (all’esterno del Partito Democratico) con il sindaco Massafra per ottenere un posto in giunta e la carica di vicesindaco. Da diverse settimane non vi è stata alcuna condivisione né alcun confronto con i dirigenti e la base stessa del partito».
Determinata la presa di distanza dalla decisione di consiglieri e segretaria.
«I due consiglieri faranno parte, a breve, di questa inefficiente e vergognosa Amministrazione, che loro stessi definivano piena di ricattatori interessati solo alle poltrone. Tutto questo avviene proprio ora che sarebbero stati determinanti per liberare la città di Manduria. Una vergogna senza fine!
La nostra dignità, i nostri ideali e la nostra viva e genuina passione per la politica fa da contraltare alla triste presa d’atto che i due consiglieri (eletti anche con i nostri voti), insieme ad un manipolo di yes-man, stanno distruggendo la credibilità politica del Partito Democratico di Manduria e di tutti i suoi iscritti, simpatizzanti, attivisti, dirigenti solo per scelte personali.
Ormai il vaso è colmo. I sottoscritti, preso atto della mancanza di trasparenza e condivisione nella gestione della segreteria politica cittadina del Pd, si dimettono dalle proprie rispettive cariche che detengono in seno all’esecutivo della stessa».