venerdì 22 novembre 2024


25/01/2016 19:51:47 - Manduria - Politica

Una nota del consigliere regionale manduriano

«Un patrimonio inestimabile archiviato per decreto. La perdita per Taranto della sede della Soprintendenza archeologica (spostata e accorpata a Lecce, includendo anche la provincia di Brindisi in un disegno sconcertante di riassetto dei beni culturali senza capo né coda) non ha lasciato interdetti solo gli addetti ai lavori, ma chiunque in Italia abbia un minimo di conoscenza non solo di archeologia, ma di storia, di cultura, dell’identità stessa del territorio jonico e della Puglia, evidentemente sconosciute al Ministro Dario Franceschini. Già la logica dei tagli e degli accorpamenti stride con i continui, immancabili annunci degli investimenti in cultura, necessari e imprescindibili per il rilancio del Paese attraverso la valorizzazione e l’esaltazione delle sue risorse più preziose: quando poi producono effetti e ripercussioni così devastanti, è lecito e doveroso interrogarsi e indignarsi e non certo per mero campanile. Così come è lecito interrogarsi sulla schizofrenia di un Governo che da un lato investe e scommette su Taranto, dall’altro la mortifica con presunti riassetti che non possono avere alcuna giustificazione. Per questo allo stupore e all’indignazione devono seguire azioni concrete della politica locale, regionale e nazionale per fermare questa nuova ‘rivoluzione’ di cui non si sentiva affatto bisogno».










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