Le foto di Enzo Cei visibili sul web
Nei giorni in cui a Taranto prendeva avvio il processo Ambiente svenduto - il più importante in Italia, sui temi ambientali, dopo quello Eternit - nel capoluogo jonico e in altre sei città pugliesi, venivano proiettate quarantasette fotografie di Enzo Cei, fotografo, regista e scrittore toscano, il cui impegno civile è riconosciuto da tempo.
Un lavoro realizzato nella Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto,diretta dal dottor Oronzo Forleo.
Il 5 febbraio si ricomincia: il maxiprocesso riparte da una nuova udienza preliminare, dopo che la svista di un cancelliere ha annullato i rinvii a giudizio decisi la scorsa estate.
Quarantasette, come le foto del reportage Neonati a Taranto, le persone accusate di disastro ambientale; per loro il giudice dovrà pronunciarsi, nuovamente, per l’eventuale rinvio a giudizio.
E con questa nuova fase del procedimento, i media nazionali ed internazionali riproporranno il solo volto di Taranto che si conosca: i suoi veleni giudiziari e quelli reali, ben visibili sopra la città.
Il lavoro di Enzo Cei si spinge oltre l’Ilva e i suoi disastri, per mostrare l’immagine di bimbi nati prematuramente e il loro attaccamento alla vita, in una condizione estrema. Il patrimonio di competenze e qualità umane a difesa di questi neonati, in una comunità offesa e dal futuro incerto. La vita che resiste, nonostante tutto.