martedì 26 novembre 2024


12/02/2016 16:29:25 - Salento - Attualità

Accolto il ricorso di undici proprietari di Trepuzzi e Squinzano

Il Consiglio di Stato con ordinanza ha accolto il ricorso cautelare proposto da 11 proprietari di Trepuzzi e Squinzano colpiti da ingiunzioni di abbattimento di ulivi considerati infetti dalla Xylella. La pronuncia, a quanto sostiene l’avvocato che ha formulato il ricorso, Mariano Alterio, è la prima che sospende le ingiunzioni di abbattimento anche delle piante “malate”. Fino ad ora infatti la sospensiva era stata concessa solo per gli alberi del Brindisino, piante sane ricomprese nel raggio di 100 metri rispetto a quelle infette. L’ordinanza cautelare, che non ha un efficacia immediata ma che l’avrebbe qualora dovesse venire meno il sequestro penale delle piante, nell’ambito di una inchiesta della procura di Lecce, è fondata principalmente su alcuni principi: si sostiene che i proprietari non siano stati informati che sui loro fondi si sono svolte verifiche e prelievi sulle piante senza contraddittorio; nessuno degli interessati sarebbe stato posto a conoscenza delle modalità di catalogazione e conservazione del materiale vegetale analizzato; il sistema di individuazione delle piante da eliminare, con riferimento alle coordinate geografiche, non consentirebbe la effettiva corretta eseguibilità dell’ordine in 10 giorni; l’ordine, per altro, non risulta eseguibile nel tempo accordato in quanto è troppo ridotto rispetto al tempo effettivamente necessario per l’intera operazione di eradicazione. Sono state altresì condivise alcune censure degli appellanti, ad esempio quelle sulla irrogazione delle contestate misure fitosanitarie in mancata di univoci risultati delle analisi sugli agenti patogeni responsabili della diffusione della malattia in questione, che corrispondono ad osservazioni poste a fondamento della ordinanza del 28 dicembre scorso, con cui il gip di Lecce Alcide Maritati ha disposto la convalida del sequestro preventivo di urgenza disposto dai pm Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci che riguarda di tutte le piante di ulivo destinatarie dell’ordine di estirpazione e taglio in esecuzione del piano dell’ormi ex commissario straordinario Giuseppe Silletti, che figura tra i dieci indagati nell’inchiesta.










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