Ribadita la richiesta del commissariamento della sezione. Giovedì l’assemblea dei delegati
Un sit-in di diverse decine di attivisti e simpatizzanti del Pd nella piazzetta antistante la sede del partito per ribadire, venerdì sera, il proprio dissenso verso le ultime scelte politiche (in particolare quella di entrare a far parte della maggioranza) e verso la conduzione del partito.
«Ribadiamo la nostra richiesta: la sezione di Manduria sia commissariata» è l’appello che i presenti rivolgono alla segreteria provinciale, attraverso la voce di Mauro Isidoro Baldari, vice segretario dimissionario, e da Andrea Casto, delegato anch’egli dimissionario. «La segreteria, infatti, non sta rispettando le regole interne.
In questi ultimi giorni, altresì, stanno succedendo delle cose molto strane. Ad alcuni di noi è arrivata una mail dalla segreteria del partito in cui si sostiene che non saremmo iscritti: eppure la tessera è stata pagata, anche se non ci è stata mai consegnata la ricevuta. Non solo. A questi stessi attivisti, poi, è arrivata una mail di convocazione per l’assemblea dei delegati, che è stata fissata per giovedì prossimo. Insomma, si contraddicono».
I “dissidenti” vorrebbero anticipare la data della riunione dell’assemblea dei delegati.
«Noi avevo auspicato la riunione dell’assemblea per la serata odierna (venerdì, ndr), ma non abbiamo neppure ricevuto una risposta. Nella mail, arrivata venerdì mattina, si indica la data stabilita dalla segretaria ed è riportato l’ordine del giorno dei lavori: si parla di ratifica dei delegati e di ratifica delle trattative condotte con il sindaco Massafra per l’ingresso in maggioranza del Pd. In buona sostanza, la segretaria, che ha sempre sostenuto che il tutto è avvenuto alla luce del sole, si sta contraddicendo. Solo giovedì della prossima settimana, a distanza di quasi un mese dall’annuncio della nuova giunta, si convoca l’assemblea per informarla di questa decisione che gran parte degli attivisti e degli iscritti non condivide.
In questa situazione di confusione (generata da una condizione del partito tutt’altro che limpida), noi chiediamo che sia anticipata la convocazione dell’assemblea dei delegati e si discuta anche delle ragioni che hanno indotto molti democratici ad abbandonare il partito, come ad esempio la consigliera Quaranta».