Relazionerà Giancarlo Antonucci, fondatore e presidente dell'associazione culturale Dopolavoro Filellenico
La lunga storia della civiltà greca si snoda ininterrottamente da quasi tre millenni e se in tanto tempo innumerevoli sono state le manifestazioni letterarie, di arte, di espressione dello spirito e della cultura di quel popolo, altrettanto lunga è la serie di studiosi e appassionati che all'analisi di quegli aspetti si sono dedicati e continuano a farlo con immutata dedizione e partecipato filellenismo.
Un tentativo di mettere ordine nelle testimonianze note e nelle disponibilità delle proprie conoscenze relativamente a quanti in qualche modo e a qualsiasi titolo si siano interessati di Grecia nel passato e nel presente vuol essere la conversazione che Giancarlo Antonucci, fondatore e presidente dell'associazione culturale Dopolavoro Filellenico, terrà mercoledì prossimo 24 febbraio alle 17,30 presso la libreria Ubik di Taranto per conto della delegazione tarantina dell'Associazione Dante Alighieri presieduta dalla prof.ssa José Minervini, in collaborazione con il Dopolavoro Filellenico.
«Scuola d'ogni valor, madre infelice – I Greci e la lingua greca nel Filelleni d'Italia» è il titolo dell'indagine che si fregia dell’Alto Patrocinio dell’Ambasciata di Grecia a Roma e che il relatore presenterà sviluppando il tema del filellenismo in particolare negli autori della letteratura italiana e più in generale fra gli artisti, i cultori, gli appassionati che all'ellenismo si sono ispirati nella propria produzione espressiva.
Partendo dal primo verso di una lirica dedicata ad Atene, opera poco conosciuta e di recente attribuzione al poeta neoclassico Vincenzo Monti, servendosi anche della proiezione di immagini delle persone e degli argomenti trattati, la relazione prende in considerazione scrittori, poeti, giornalisti, musicisti e cantanti, ma anche semplici appassionati, che con la loro opera hanno tracciato un solco nell'indagine sul mondo ellenico antico e moderno e sull'evoluzione della lingua che è andata di pari passo con lo sviluppo di una civiltà che più volte è stata sottomessa da popoli stranieri ma che sempre è riuscita a rialzare il capo con fierezza, dignità e coraggio.
Dai grandi della storia e della letteratura italiana ai relatori che negli anni di attività del Dopolavoro Filellenico si sono avvicendati a parlare ai soci e agli ospiti dell'associazione tarantina, tutti sono individuati dalla ricerca e di ognuno sarà approfondito lo spirito attraverso la lettura di brevi brani tratti dalle rispettive opere.
In un periodo storico di fervida riscoperta delle radici culturali elleniche e magnogreche della comunità tarantina eppure di profonda crisi economica, sociale politica del mondo greco, con il suo saggio l'autore vuol dimostrare, tra l'altro, la continuità storica delle testimonianze di una civiltà e di una lingua che spesso erroneamente – e ancor più gravemente quando accade nella scuola - sono considerate morte, ma che invece sono estremamente vive e ricche di fermenti vitali.
Daniela Rotondo