Ecco la nota del consigliere regionale manduriano che si sofferma sul rischio di chiusura dell’istituto musicale
“L’istituto musicale Paisiello a rischio chiusura, dopo novant’anni di storia che lo hanno trasformato in uno dei simboli e riferimenti più importanti e prestigiosi della città e del territorio, rappresenta una ferita profonda per una comunità che rischia di essere travolta nella sua identità proprio mentre si parla – con tanto di promesse e investimenti - di una rinascita e un possibile rilancio attraverso la cultura, attraverso la ricerca di un’economia alternativa a quella dell’industria e più rispettosa della vocazione territoriale e delle risorse più preziose e conosciute. Una rinascita che appare oggi un beffardo ossimoro, per il combinato disposto degli effetti della riforma Delrio che si è abbattuta sulle amministrazioni provinciali privandole di risorse e funzioni, e della presunta – e assai discutibile – riorganizzazione delle Soprintendenze varata a livello ministeriale che ha scippato ancora e sempre Taranto della sua sede. Per questo occorre una risposta forte e trasversale, civile ma ferma, delle istituzioni a ogni livello e della cittadinanza per difendere baluardi di cultura e strumenti di crescita ed emancipazione dai quali non è possibile né prescindere né privarsene. Perché nessun futuro è possibile cancellando il proprio passato, a Taranto come altrove, come ovunque. E nessuna politica di tagli scriteriati può e deve calpestare e cancellare presidi di creatività e arte, da proteggere e custodire gelosamente”.