La proroga delle concessioni balneari al 2020 non sarebbe compatibile con il diritto europeo. A sostenerlo è l’Avvocato generale presso la Corte di Giustizia Europea
Nuova batosta sulle imprese del settore balneare che già la scorsa settimana sono scese in piazza nella capitale contro la direttiva Bolkestain che se applicata farebbe scattare la vendita all’asta delle concessioni di spiaggia, mettendo così in crisi un settore trainante per il comparto del turismo che, in particolare in alcune regioni come la Puglia (980 km di coste), trova nel ‘mare’ la sua linea di prodotto di punta. Il 66,8% delle presenze e il 46,5% degli arrivi in Puglia è infatti rappresentato dal turismo balneare.
“Le nostre imprese vivono da tempo – commenta il presidente provinciale di SIB ConfcommerciO, VINCENZO LEO - una situazione di grande precarietà. La Bolkestain, se applicata metterebbe in bilico l’esistenza stessa delle nostre imprese, molte delle quali storiche e familiari, ciò malgrado abbiamo continuato ad investire per il miglioramento e la qualificazione delle nostre attività. L’atteggiamento della Corte Europea purtroppo non ci sorprende. Andremo avanti nella nostra battaglia, auspicando che –come ha affermato il nostro presidente Riccardo Borgo- Governo, Regioni e Comuni lavorino alacremente ad una riforma condivisa, non in contrasto con la direttiva europea, ma neanche piegata ai diktat. Il 18 marzo intanto saremo a Foggia in una assemblea regionale convocata dal nostro presidente del SIB Puglia, Antonio Capacchione, alla quale interverrà il presidente della Regione, Michele Emiliano e gli assessori al Demanio marittimo, Raffaele Piemontese e al Turismo, Loredana Capone. Discuteremo della legge di riforma del settore balneare e delle azioni da mettere in campo in vista del referendum antitrivelle, del 17 aprile prossimo”.