Il 6 marzo prossimo si misurerà con Emanuele Micelli, anch’egli consigliere comunale uscente, e Lucia Vacca, segretaria cittadina del Pd
C’è un terzo candidato alle primarie del centrosinistra di Avetrana: si tratta di Rosaria Petracca, commercialista, consigliera comunale uscente. Il 6 marzo prossimo si misurerà con Emanuele Micelli, anch’egli consigliere comunale uscente, e Lucia Vacca, segretaria cittadina del Pd.
«Il percorso per l’individuazione del candidato sindaco del centro sinistra di Avetrana è, oggi, definitivo» afferma Rosaria Petracca. «Il Partito Democratico, attraverso un cantiere di idee denominato “Cambiamo Avetrana”, ha già individuato due candidature e le ha formalizzate. Nel frattempo, un gruppo consistente di persone, con un peso personale e politico notevole, individua nella mia figura il candidato sindaco del centro sinistra e sottoscrive un documento in cui chiede un incontro allargato e partecipato al Pd per cercare di evitare quello che per noi rappresentava uno scontro fratricida, imbarazzante e dispersivo. La richiesta è stata vana».
Il centrosinistra è però riuscito ad evitare la frattura.
«In un incontro partecipato si individuano due strade: quella di concretizzare una frattura e non partecipare alle primarie e quella che invece costruisce un ponte con il Pd e accettare la partecipazione alla competizione pre elettorale» sostiene ancora Rosaria Petracca. «I travagli interni di questo gruppo di amici, la loro storia personale, lo spessore politico, culturale e umano li portano a chiedermi di sottopormi alla prova delle primarie. Questa la storia.
Io, per mia natura, non mi sottraggo alle responsabilità e siccome sono una persona più propensa a costruire che ad abbattere per ribadire una posizione di principio, pur valida, accetto le primarie.
Certo è che da oggi parte un cantiere di lavoro per la costruzione di un nuovo soggetto politico»
Petracca rivolge pertanto un appello ad attivisti e simpatizzanti del centro sinistra.
«Chiedo partecipazione, sostegno, entusiasmo, allegria, competitività, rispetto. Il 6 marzo può iniziare un percorso nuovo.
Voglio rappresentare il disagio di un territorio defraudato della partecipazione umana. Voglio provare a invertire la rotta delle partenze; voglio che questo territorio sia un punto di ritorno, di accoglienza, di prosperità; voglio che il vivere civile sia fatto di regole che garantiscano tutti, voglio dei cittadini liberi e non degli elettori; voglio provare a connettere la cultura con lo sviluppo economico, la terra con la crescita e il turismo con il rispetto dell’ambiente.
Non vi chiedo di seguirmi ma di essermi a fianco».