Il 26 marzo 2015 la commissione italiana per l'Unesco ha candidato l'arte dei “pizzaiuoli” napoletani per l'iscrizione nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'umanità
Anche il Salento in campo per far riconoscere la piazza napoletana, creata con i prodotti tipici del Sud Italia, patrimonio dell'Unesco. Domenica 6 marzo, nelle piazze Bottazzi e Ariosto, nei mercati di “Campagna Amica” di Coldiretti Lecce, ci sarà una raccolta firme per la difesa di questo prodotto peculiare del made in Italy e amato in tutto il mondo. Un prodotto che viene reso unico dalle farine italiane, dai pomodori maturati dal caldo sole del Sud, dalle mozzarelle frutto della passione e dell'arte casearia italiana. E dalla maestria di migliaia di artigiani.
Il 26 marzo 2015 la commissione italiana per l'Unesco ha infatti candidato l'arte dei “pizzaiuoli” napoletani per l'iscrizione nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Oltre 300mila cittadini e tra questi centinaia di personalità, realtà istituzionali, culturali, e della società civile in Italia e nel mondo, hanno aderito alla petizione che chiedeva questa candidatura.
Iscrivere quest'arte nella lista rappresentativa significa riconoscere il valore di una tradizione sostenibile, attenta alla naturalità che parla di materie prime legate ad un vero amore e rispetto per la terra, di ingegnosità, di uomini e donne che volevano trovare modi gustosi per nutrire le proprie famiglie e la propria comunità.
Tale candidatura risponde pienamente alle sollecitazioni dell'Unesco, che, soprattutto negli ultimi anni ha richiesto agli stati di candidare pratiche ed elementi, esempi di sviluppo sostenibile, di integrazione e di dialogo sociale. Per questo l'appello ad iscrivere questo elemento culturale nella lista rappresentativa del patrimonio culturale dell'umanità Unesco. Ciò significherebbe per far riconoscere il valore di una tradizione artigianale apprezzata in tutto il mondo.