venerdì 22 novembre 2024


06/03/2016 13:11:39 - Maruggio - Attualità

I due esponenti del Movimento 5 Stelle chiedono, dunque, di sapere «quali procedure si intendono avviare al fine di tutelare e valorizzare la zona del porto di Campomarino

 
La situazione di degrado ambientale del porto, derivante dall’incertezza della paternità dell’onere economico dell’operazione di dragaggio e, più in generale, della pulizia delle aree adiacenti, oggetto di una interrogazione che i consiglieri regionali grillini Antonio Salvatore Trevisi e Marco Galante hanno rivolto al presidente del Consiglio regionale Loizzo, agli assessori regionali Santorsola e Curcuruto e al governatore Emiliano.
«Nel porto di Campomarino, nonché nelle zone adiacenti ad esso, sono depositate masse di rifiuti, prevalentemente solidi, di ignota provenienza» si legge in premessa nell’interrogazione. «Da un’insenatura che sbocca sullo specchio d’acqua del porto stesso, è stata filmata la fuoriuscita di reflui di probabili rifiuti fognari. Fanghiglia, ampie chiazze di oli sparse all’ingresso dello scalo di alaggio e nello specchio acqueo antistante costituiscono non solo un evidente degrado ambientale, ma anche un potenziale pericolo per la tutela della salute e della pubblica incolumità».
Poi Trevisi e Galante si soffermano sulla diatriba in corso sulla competenza degli interventi.
«La società “Torre Moline” sostiene che i lavori di dragaggio non sono di propria competenza, ma di voler essere parte attiva per la soluzione dell’intervento. Il Comune di Maruggio, ritenendo di essere dalla parte della ragione, ha avviato un atto di diffida nei confronti della Regione Puglia, chiedendo l’attivazione del procedimento di decadenza della concessione demaniale. Regione che, nell’ottobre scorso, con propria nota, ha ricordato che i lavori di dragaggio devono essere effettuati dal Comune di Maruggio e non dal concessionario. Mentre questa “storia senza fine” continua, il degrado ambientale e igienico sanitario, dilaga a discapito dei cittadini residenti, dei pescherecci, dei diportisti (che non possono usufruire dello scalo di alaggio interdetto con un’ordinanza del 29 dicembre del 2014), dei bagnanti, ma anche delle attività commerciali, danneggiate dalla situazione».
I due esponenti del Movimento 5 Stelle chiedono, dunque, di sapere «quali procedure si intendono avviare al fine di tutelare e valorizzare la zona del porto di Campomarino e se concretamente si sta avviando un tavolo risolutivo tra Regione, Comune di Maruggio e il concessionario Torre Moline per capire quali siano effettivamente i costi per sull’esecuzione dei lavori di dragaggio del porto turistico, in attesa che si definisca definitivamente la competenza e, di conseguenza, la paternità dell’onere».











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