venerdì 22 novembre 2024


14/03/2016 18:30:14 - Manduria - Politica

Prima l’impegno di Emiliano ad eliminare la condotta sottomarina, quindi il no delle commissioni regionali alla proposta di Sergio Blasi finalizzata a impedire per 15 anni l’utilizzo dei terreni oggetto di interventi di eradicazione degli ulivi a fini edificatori

Notizie contrastanti sul fronte ambientalista sottopongono i Verdi pugliesi “ad una vera e propria doccia scozzese”.
«Dapprima soddisfazione per l’impegno preso pubblicamente dal presidente Emiliano di voler modificare il Piano di Tutela delle acque, eliminando tutte le disfunzioni derivanti dagli scarichi in mare dei depuratori e, di conseguenza, bloccando tutti i progetti che li prevedono, a partire da quello del consortile di Sava-Manduria» si legge in una nota dei Verdi. «Opporsi alla realizzazione di questo depuratore non era quindi una questione di ottusità campanilistica (come spesso ci è stato imputato), ma semplicemente il rifiuto di una soluzione che si stava ampiamente dimostrando fallimentare lungo tutta la costa pugliese. Noi continuiamo a ribadire quanto contenuto nel nostro programma elettorale alle Regionali: tutto il sistema della depurazione dei reflui in Puglia va rivisto e la scelta dei grandi collettori va definitivamente abbandonata, se si vuole salvaguardare la ricchezza costituita da mare e coste».
Poi c’è un riferimento alla questione-Xylella.
«Non si può fare a meno di esprimere profonda delusione per l’operato dei consiglieri regionali facenti parte della IV e V Commissione che hanno ritenuto di affossare l’emendamento alla Legge 41 proposto da Sergio Blasi, finalizzato ad impedire per 15 anni l’utilizzo dei terreni oggetto di interventi di eradicazione degli ulivi a fini edificatori. Invitiamo il presidente Emiliano ad intervenire anche in questa vicenda per rimediare alla grave défaillance che ha coinvolto trasversalmente quasi tutti i partiti presenti in Consiglio regionale».










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