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18/03/2016 11:28:15 - Provincia di Taranto - Cultura

La rappresentazione, giunta alla settima edizione, sarà poi replicata martedì 22 marzo a Taranto

Fin dalle prime luci dei freddi mesi autunnali, nel cuore del piccolo e preistorico borgo di Fragagnano, la macchina organizzativa del meraviglioso e singolare evento rievocativo della “Passione Vivente” è totalmente in fervore per realizzare e promuovere un evento tragico ma al tempo stesso toccante, legato alla rievocazione storica degli ultimi momenti di vita di Nostro Signore Gesù.

Col titulus “Passio Christi” si intende concretizzare la sofferenza e l'interminata agonia di Gesù Cristo che hanno portato alla sua morte. Insieme all'incarnazione e alla successiva risurrezione, scrive uno dei due grandi misteri del Cristianesimo Antico. Gli ultimi avvenimenti della “Passio Christi” vengono ancora oggi celebrati e concretizzati dai cristiani di tutto il mondo nella cosiddetta "Settimana Santa",  settimana che precede la Santa  Pasqua.

Le storie della Passione di Cristo, in latino, dunque, Passio Christi traggono umilmente origine direttamente dai  Vangeli. L'uso sottende la radice etimologica, dal verbo latino “patior”, "patire" inteso come "soffrire". In seguito il termine si è esteso per indicare il racconto del supplizio subìto dai santi martiri della Chiesa.

I vangeli canonici, dunque, rappresentano le principali fonti cronologiche relative agli avvenimenti del processo e della Passione di Gesù Cristo, morto sulla croce e risorto dissigillando la tomba litica, per la salvezza del genere umano. Gli strumenti di tortura utilizzati nella Passio Christi sono quegli oggetti che, secondo la tradizione antica, furono usati per la flagellazione e la crocifissione di Gesù, come il “flagellum” la verga, la, croce, i chiodi e la corona di spine. Secondo un'antica tradizione cristiana, gli oggetti della Passione furono ritrovati intorno al IV secolo d.C. da Elena, madre dell'imperatore Costantino I, poi considerata santa soprattutto per questo motivo. Sotto la giurisdizione  dell'Impero romano, l’atto della flagellazione era una pratica, normalmente eseguita prima della crocifissione, infatti erano utilizzati  flagelli con piccole lamine di metallo  o addirittura  frammenti di ossa, all’estremità.

Questo stratagemma portava facilmente ad una deturpazione e seri traumi fisici, come la lacerazione della pelle o la perdita degli occhi. Perdendo molto sangue, a causa delle ferite riportate, la vittima subiva un forte shock ipovolemico. I Romani riservavano questa tortura ai non cittadini, come stabilito nella “Lex Porcia” e nella “Lex Sempronia”, datate tra il 195 e il 123 a.C. Il poeta Quinto Orazio Flacco riporta l'Horribile Flagellum” nelle sue Satire, descrivendo la fine di queste pratiche. Prima di allora la fustigazione prima della condanna a morte mediante taglio della testa era comune anche per i cittadini romani, infatti i fasci littori, che precedevano ciascuno dei due consoli, simboleggiavano il potere di punire con le verghe e di eseguire poi anche l'estrema punizione con il taglio della testa tramite la scure posta la centro di ciascun fascio littorio. In età romana, colui che doveva essere punito, veniva legato ad una piccola colonna o ad un cippo, così che potesse piegarvici sopra le sue membra martoriate.

Due o più lictores a coppia alternavano i colpi. Non c'era un limite alle sferzate inflitte, infatti era il lictor maximus a deciderlo, anche se normalmente non erano intenzionati ad uccidere la vittima. La flagellazione rimanda, in contesto cristiano, alla flagellazione e supplizio di Gesù, episodio in cui Gesù venne fustigato e flagellato nella sala del pretorio di Ponzio Pilato.

La “Via Crucis”, intesa come  allegato successivo alla flagellazione,  è un pio esercizio della Chiesa cattolica, con cui cristiani ricordano in preghiera il cammino di Gesù verso il Golgota, portando la sua santissima croce. Essa si compone tradizionalmente di “14 statio”, stazioni ognuna delle quali rievoca un momento determinato della Passione Vivente.

L’evento che andrà in scena domenica 20 marzo alle ore 18, presso il Comune di Fragagnano e in replica martedì 22 marzo presso il Comune di Taranto, porterà in scena la sacra rappresentazione legata alla rievocazione storica, che più si addice alla vita di Cristo.

L’intera progettazione del copione e della realizzazione delle diverse scene, è stata curata totalmente dall’Associazione di Promozione Sociale e Culturale “Terra Nostra Fragagnano”, guidata  dai coniugi Orazio Surgo e Romina Massaro, rispettivamente  presidente e regista della Sacra Rappresentazione. Durante la festività della “Domenica delle Palme”, le vie del centro storico del preistorico borgo di Fragagnano, saranno invase dalla passione di 200 figuranti circa, che, armati di amore, presteranno il loro contributo nel portare in scena codesta rievocazione. L’evento, giunto alla consueta VII edizione, nasce da una piccola e locale rappresentazione scenica parrocchiale e che grazie all’amore e alla passione degli organizzanti, è diventata sempre più raffermata in quantità e qualità. Attraverso  anni d’esperienza, l’Associazione culturale “Terra Nostra Fragagnano”, ha saputo richiamare l’attenzione e la voglia di riscoprire gli antichi usi e costumi ormai dimenticati, di gente anche da fuori provincia. “Tale progetto rappresenta una vera e propria concretizzazione nell’esternare la propria fede e il proprio credo che sfociano in fratellanza, amore e gioia materializzata dalla resurrezione i Nostro Signore Gesù” - affermano i coniugi Surgo. “La realizzazione della Passio Christi, è l’ennesima prova di evangelizzazione che il nostro paese esprime nel ricordare l’infinita sofferenza che il Cristo ha provato per salvarci, morendo sulla croce – afferma Don Santo Guarino, parroco della Parrocchia “Maria SS. Immacolata di Fragagnano”.

Alla promozione dell’evento culturale che avrà luogo a Fragagnano, contribuirà il Comune di Fragagnano e la Parrocchia sopracitata. Per la realizzazione storica del copione, che sarà seguito in ogni suo aspetto, l’associazione organizzatrice  si è ispirata profondamente alle Sacre Scritture e per la parte scenica, si è ispirata alle due più grandi rappresentazioni cinematografiche: “Gesù di Nazareth” – Zeffirelli e “The Passion” – Mel Gibson. Nell’ ormai consueta VII edizione, la nuova scena sarà rappresentata dall’Esorcismo nella Sinagoga di Cafarnao”, evento miracoloso raccontato nel Vangelo secondo Marco (Mc 1, 21-28) e nel Vangelo secondo Luca (Lc 4, 31-37), scena che avverrà all’incipit della rievocazione sul sagrato della Parrocchia. Inoltre, saranno utilizzate nuove componenti  che si andranno aggiungere alle armature dei diversi soldati romani, una forma di investimento cospicuo, che l’associazione “Terra Nostra Fragagnano” ha reso possibile, grazie al contributo di chi ha creduto in lei in questi anni, per una migliore e sempre più artistica, rappresentazione scenica.

Le altre scene cardine, saranno espresse dall’entrata di Gesù a Gerusalemme che avverrà lungo il centro storico, l’ultima cena avverrà in Piazza Risorgimento, Gesù nell’orto degli ulivi del Getsemani sarà accolto presso una piccola verde radura. Il processo dei Sommi Sacerdoti sarà effettuato sul sagrato della Chiesa del Carmine e l’ estremo giudizio di Ponzio Pilato sarà messo in scena presso il settecentesco Palazzo Marchesale. In Piazza Regina Elena avverrà la strabiliante esibizione della corte di Erode, e ancora più in là l’impiccagione di Giuda. Il toccante e psicologico rinnegamento di Pietro, avverrà su una piccola piazzola antistante al Palazzo Marchesale.  Ma gli appellativi toccante e struggente spettano alla scena cardine della “Passio Christi Freganium”  che è la flagellazione, scena eseguita dai soldati romani che tortureranno il  povero Cristo accompagnati da struggenti colonne sonore che rievocheranno antichi dolori. Le battute dei soldati romani saranno interamente in lingua latina. Il tutto avverrà dinnanzi al portale dell’androne del Palazzo Marchesale. Continuando più in là, ci sarà l’altra nuova scena, che ricalcherà un momento di vita familiare resa possibile dall’incontro di una Maria quasi adulta con il suo figlioletto Gesù. L’altra scena toccante sarà rappresentata sul sagrato della Parrocchia, che vedrà il concretizzarsi della tanto e sospirata crocifissione di Nostro Signore Gesù, crocifisso assieme ai due ladroni, trafitto dalla lancia del soldato romano Cassio Longinus e supportato dallo straziante dolore di una madre addolorata per la morte del proprio figlio, morto sulla croce per salvare il genere umano. Ma proprio qui, la morte e la vita giocheranno l’estrema battaglia che sfocerà  nella gioia degli spettatori vedendo l’ancestrale resurrezione di Nostro Signore Gesù, che sarà accompagnato dal volo festoso di alcune colombe, dove avverrà inoltre un saluto speciale da parte dell’Associazione “Terra Nostra Fragagnano” omaggiando gli spettatori con un piccolo gesto d’affetto.  La Passione Vivente anche quest’anno sarà portata in scena a Taranto, Martedì 22 Marzo 2016  presso il Quartiere Italiamontegranaro – Viale Liguria. L’intero corteo partirà dall’incrocio con Viale Magna Grecia, proseguirà per tutta Viale Liguria che sarà ghermita dalla folla accalcante degli spettatori e terminerà presso il Golgota allestito sul piazzale della Parrocchia di San Roberto Bellarmino. L’evento della “Passio Christi Tarentum” sarà promossa dall’Associazione Italiamontegranaro – Confcommercio Taranto.

Eventi culturali da non perdere, dunque,  quelli della “Passio Christi” che avverranno il 20 Marzo 2016 presso il Comune di Fragagnano e il 22 Marzo 2016 presso il Comune di Taranto alle ore 18.00, organizzati dall’Associazione di Promozione Sociale e Culturale “Terra Nostra Fragagnano”.

Vincenzo Ludovico











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