Di fatto si tratta di una norma che secondo l’associazione agricola «favorisce lo smaltimento di olio vecchio e fa invece venir meno una importante misura di salvaguardia per il consumatore»
Quasi quattromila agricoltori con oltre trecento trattori - secondo dati diffusi dalla Coldiretti - stanno manifestando a Bari in occasione della manifestazione “le mani dell’Europa nel piatto” organizzata nel teatro Team dalla organizzazione degli imprenditori agricoli per la difesa del made in Italy.
A spiegare il senso della manifestazione il presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo: «Oggi esprimiamo cordoglio per l’attentato di Bruxelles, ma non possiamo non cogliere opportunità di fare profonda riflessione - ha detto - su una Europa che fa fatica a prendere decisioni politiche comuni su temi importanti come i migranti e la sicurezza e che invece trova molto agevole prendere decisioni talvolta assurde sul diametro minimo delle vongole piuttosto che sulla possibilità di fare formaggi senza latte, sulla continua apertura a importazione di prodotti a basso costo».
«L'Europa - ha aggiunto il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - ci mette i bastoni tra le ruote. Non dimentichiamo che da un punto di vista normativo è matrigna per i suoi provvedimenti penalizzanti per l’agricoltura italiana e pugliese. La trasparenza nell’etichettatura è unico modo per difendere la nostra capacità di produrre buon cibo».
IN DIFESA DELL'OLIO - Dopo l’invasione delle produzioni straniere la Coldiretti denuncia «il tentativo di eliminare la data di scadenza dell’olio di oliva mettendo a rischio la qualità, a danno dei consumatori». Lo fa da Bari con migliaia di agricoltori, che con i trattori sono scesi in strada questa mattina per difendere l’agricoltura italiana nell’ambito della manifestazione denominata 'Le mani dell’Europa nel piattò, paventando i rischi di un disegno di legge europeo «diretto a modificare l’articolo 7 della legge n. 9 del 2013 nella parte in cui prevede un termine minimo di conservazione non superiore ai diciotto mesi per l’olio di oliva».
Di fatto si tratta di una norma che secondo l’associazione agricola «favorisce - si denuncia in una nota - lo smaltimento di olio vecchio e fa invece venir meno una importante misura di salvaguardia per il consumatore, poiché numerosi studi hanno dimostrato che con il tempo l’olio di oliva modifica le proprie caratteristiche (polifenoli, antiossidanti, vitamine), alla base delle proprietà che lo rendono un alimento prezioso per la salute».
La Coldiretti non solo chiede che sia mantenuto il termine minimo di conservazione, «prevedendo una possibilità di deroga solo qualora il produttore adotti ulteriori accorgimenti per la conservazione organolettica del prodotto, da riportare in etichetta», ma auspica «l'introduzione dell’obbligo dell’indicazione in etichetta dell’annata della raccolta».