martedì 26 novembre 2024


26/03/2016 17:53:49 - Salento - Attualità

Un’evasione da 50 milioni di euro: gonfiati i costi di manutenzione degli Atr

La triangolazione Polonia-Croazia-Italia che ha portato le Sud-Est ad acquistare i treni Atr e le carrozze di seconda mano (peraltro quasi tutte inutilizzate) potrebbe aver sottratto a tassazione quasi 50 milioni di euro. Ne è convinto il Nucleo di polizia tributaria del comando provinciale di Bari della Finanza, che ha messo nel mirino la misteriosa Varsa: un nome che compare diverse volte nella relazione del commissario straordinario della Sud-Est, Andrea Viero.
Varsa è lo snodo nevralgico nell’operazione da oltre 110 milioni per i treni polacchi. La società riacquista da Sud-Est le 25 carrozze tedesche di seconda mano, per poi farle ristrutturare in Croazia e rivenderle a Bari per 22,5 milioni: secondo la Procura di Bari, il doppio del valore reale. Ed è sempre Varsa che funge da intermediario nella vendita a Sud-Est di 27 treni Atr-220, incassando 12 milioni di euro di provvigioni su un totale di circa 93: soldi che, nell’impostazione accusatoria, sarebbero stati drenati dai fondi europei erogati dalla Regione. Per queste vicende è in corso a Bari l’udienza preliminare a carico dell’ex amministratore delle Sud-Est, Luigi Fiorillo, e di altre 7 persone, con l’accusa di truffa allo Stato e di reati fiscali.
Le successive indagini della Finanza hanno ipotizzato che Varsa sia uno schermo per ottenere la «esterovestizione» dei profitti: la società di Varsavia, dicono le fiamme gialle, sarebbe infatti riconducibile all’imprenditore bolognese Carlo Beltramelli, anche lui imputato per i treni d’oro. Utilizzando Varsa, Beltramelli ha sfruttato il più favorevole regime di tassazione polacco: i finanzieri ritengono però che si tratti di un trucco, e per questo lo hanno denunciato.











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