La cantina Hiso Telaray, che produce sulle terre confiscate alla malavita, va alla conquista del mercato internazionale: importazioni in Cina ed etichette in catalogo a New York e Singapore
Comprare una bottiglia di rosso “Renata Fonte” da Astor Wines a New York oppure a Singapore, scegliendola dalla carta della celebre Osteria Mozza. Sono i piccoli prodigi dei Negroamaro e dei Primitivi della cantina Hiso Telaray, prodotti in Puglia dal progetto Libera Terra, attraverso la cooperativa Terre di Puglia - Libera Terra, presieduta da Alessandro Leo, a Mesagne.
Si va alla conquista del mercato internazionale, con un "prodotto di puro territorio". “Conseguenza naturale di un percorso tutto basato sulla qualità e sulla volontà di dare sempre il massimo per assicurare piena e nuova dignità a terreni particolarmente vocati, per troppi anni umiliati dalla proprietà mafiosa” scrive Alessandro Leo, presidente della Cooperativa. La Cantina deve il suo nome a Hiso Telaray, un ragazzo albanese ucciso dai caporali nel 1999 a Cerignola per essersi ribellato. Come anche, oltre a Renata Fonte - l'assessore comunale di Nardò, in Salento, uccisa dalla mafia - i nomi dei vini sono dedicati a vittime di mafie come il primitivo ‘Antò’, da Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone”.