martedì 26 novembre 2024


27/05/2016 18:11:10 - Salento - Attualità

“Vogliamo continuare ad essere olivicoltori”

“Vogliamo continuare ad essere olivicoltori. Dobbiamo essere aiutati in questa tragedia che ha colpito il Salento”. Il grido d'allarme lanciato dall'imprenditrice Maria Giovanna Tarantini, sintetizza le paure e le speranze del mondo agricolo emerse nel convegno che si è svolto questa mattina (27 maggio) nel Museo storico di Lecce (Must). Una giornata di studio, organizzata dall'Accademia Nazionale dell'Olivo e dell'Olio, con Coldiretti Lecce e il Dipartimento di scienze del suolo della pianta e degli alimenti dell'Università "Aldo Moro" di Bari, per fare il punto sulla fitopatologia ed analizzare lo stato dell'arte della ricerca per una possibile cura. Ed è emerso con forza la voglia del mondo agricolo di preservare quanto più possibile l'olivicoltura del Salento.
 “Chiediamo alla ricerca uno scatto di reni - ha detto alla platea il presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno – chiediamo ai ricercatori di affrontare questa problematica vitale non solo per noi ma per tutto il Salento con rinnovato slancio e spirito di gruppo. Chiediamo che le varie informazioni e gli avanzamenti di ogni singolo ambito di ricerca vengano messi in rete in modo che le scoperte di un gruppo di ricerca possano essere d'ausilio ai colleghi impegnati in altri aspetti ed in tal modo accelerare il percorso verso la soluzione del problema”.
 Richieste prontamente accolte dal direttore generale del Dipartimento agricoltura della Regione, Gianluca Nardone: "Il grido d'allarme dei produttori è sacrosanto. Avete il diritto di continuare a produrre olio nel solco di un sapere ereditato da generazioni. Per questo - ha assicurato agli agricoltori presenti al Must - la Regione ribadisce la massima attenzione alla ricerca e la messa in campo di una gran mole di interventi e impegni per la scienza e il monitoraggio dell'epidemia".
Il convegno, moderato dal giornalista Tonio Tondo, si è aperto con i saluti di Riccardo Gucci, presidente dell'Accademia Nazionale dell'Olivo e dell'Olio. Il professor Giovanni Martelli, dell'Università di Bari, ha ripercorso la storia scientifica di questi tre anni di presenza del patogeno Xylella fastidiosa nel Salento mentre l'entomologo Francesco Porcelli dell'Università di Bari ha ribadito l'esigenza di abbattere il numero degli insetti vettore, per ridurre la possibilità di nuovi contagi.
Antonia Carlucci, dell'Università di Foggia ha illustrato lo stato dell'arte della loro ricerca che punta alla somministrazione di sostanze biologiche alle piante per rafforzarle, in modo da poter rispondere meglio con le proprie difese al batterio. Giuseppe Ciccarella, dell'Università del Salento, ha sottolineato l'impegno del suo gruppo di ricerca nella messa a punto di nano-vettori per somministrare direttamente un'eventuale cura nello xilema degli alberi infetti. Ed ancora, Salvatore Camposeo, dell'Università di Bari, ha illustrato le proposte agronomiche per la prevenzione ed il contenimento della batteriosi. Silvio Schito, dirigente del Servizio fitosanitario della Regione, ha ribadito la necessità di ottemperare in modo capillare alle prescrizioni del Piano di interventi per xylella fastidiosa in Puglia. 
 Nel pomeriggio gli esperti hanno poi effettuato una visita sul campo, tra le campagne per monitorare lo stato di avanzamento di xylella e le condizioni degli ulivi colpiti dal disseccamento rapido ed i tentativi di difesa messi in atto dai coltivatori tramite la pratica dell'innesto di varietà resistenti.











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