Ogni anno 500 tartarughe marine curate nei centri Wwf
Oggi si festeggia a livello mondiale il “turtle day”: il Wwf lo celebra con tre liberazioni di tartarughe marine curate presso i centri di recupero di Policoro, Molfetta e Lampedusa, e ricorda che ogni anno sono oltre 500 le tartarughe marine curate presso i centri di recupero gestiti dal Wwf grazie all’impegno dei volontari e alla collaborazione dei pescatori.
La tartaruga marina è da sempre la specie simbolo sulla quale si concentra l’impegno del Wwf per il mare, anche nell’opera di sensibilizzazione dei pescatori: sono migliaia infatti, le tartarughe marine che ogni anno finiscono vittima degli attrezzi da pesca.
Proprio in questi giorni inoltre il WWF ha lanciato i nuovi campi estivi dedicati a monitoraggio e sorveglianza delle nidificazioni in Sicilia e Calabria, nelle aree storicamente interessate dalle deposizioni: un’attività resa possibile grazie ai tanti volontari che uniscono vacanza e impegno. I campi si svolgono all’Oasi Wwf di Torre Salsa (Siculiana, Agrigento), Palizzi (Reggio Calabria, costa dei Gelsomini, l’area di nidificazione più importante in Italia come accertato dall’Università della Calabria), Crotone (campo legalità e ambiente con le Guardie volontarie Wwf) e Oasi Wwf Policoro (Matera) che è impegnata in progetti di monitoraggio per circa 200 km di costa.
Campi di volontariato anche a Lampedusa, dove i ragazzi sono un valido supporto alle attività del Centro Recupero tartarughe marine Wwf. Il centro, aperto tutto l’anno, è ospitato in una struttura del Demanio Marittimo, ha dodici vasche per la stabulazione delle tartarughe in convalescenza, una attrezzatissima camera operatoria e aree allestite per la didattica. In questi anni sono passate per il Centro circa 4.500 tartarughe marine, grazie alla collaborazione dei pescatori e all’impegno dei volontari.