Eppure i leccesi hanno rischiato, sino a domenica mattina, di non presentarsi a Manduria
Un Manduria in piena emergenza non è andato oltre il pari nel confronto interno con il Taurisano. Troppe le assenze: quattro squalificati (Escobar, Leo, Cocciolo e Potì), uno influenzato (Tondo, schierato solo nella ripresa), uno non convocato (Papa, per motivi disciplinari) e due difensori infortunati durante l’incontro (dopo una manciata di minuti il rientrante Ancora e poi l’altro difensore centrale Buono). Senza otto potenziali titolari, la squadra di mister Bruno ha tentato di ricavare il massimo dalla gara interna con i leccesi, che nella mattinata di domenica erano stati sul punto di rinunciare alla trasferta di Manduria: la truppa granata era stata infatti bloccata al momento della partenza dall’ordine del presidente Rosafio. Troppe le tensioni ambientali vissute negli ultimi giorni, sempre più forte la voglia di mollare tutto. Poi, su invito del tecnico Favonio e dei calciatori, il massimo dirigente è ritornato sui propri passi e il pullman si è mosso alla volta di Manduria intorno a mezzogiorno.
«I miei ragazzi hanno fatto il possibile» è stato il commento di mister Bruno al termine dell’incontro. «Abbiamo colpito una traversa, siamo andati in vantaggio, abbiamo avuto un paio di occasioni limpidissime e ci è stato negato un calcio di rigore il cui fallo in area (subito da Calò) è stato evidentissimo».
Il Taurisano ha impegnato una sola volta, severamente, il portiere Negro. Poi ha avuto la fortuna di trovare il pareggio tre minuti dopo la rete del bravo Giulio Distratis. Su azione susseguente a calcio d’angolo, si è formata una mischia nei dintorni dell’area piccola. I primi due tentativi sono stati ribattuti dalla difesa biancoverde, ma il terzo, quello di capitan De Nuzzo, è risultato fatale.
Benchè si fosse al 33’ della ripresa, il Manduria si è catapultato in attacco e all’ultimo minuto di recupero ha avuto la palla buona con lo juniores Cimino. Ma il portiere ospite ha sventato il pericolo.