“Non abbiamo bisogno di gesti pubblicitari, ma che nel quotidiano non trovano riscontro. Preferiamo il rispetto reciproco”
“Messa o non Messa, questa è la domanda”.
Reazione all'appello di qualche imam francese, ai musulmani di andare a messa!!
Un giornalista mi ha gentilmente chiamato per chiedere se "Come musulmani salentini, risponderemo a questo appello di andare a Messa questa domenica" ripreso da Avvenire!?
La mia risposta era che il nostro cordoglio e la nostra vicinanza nei momenti difficili, come l'ultimo attentato a Rouen, lo dimostriamo ogni giorno, con i fatti e la convivenza, sopratutto che pochi metri separano la moschea di Lecce e la chiesa di San Pio.
Non abbiamo bisogno di gesti "pubblicitari", ma che nel quotidiano non trovano riscontro.
Preferiamo il rispetto reciproco, soprattutto quando si tratta di momenti "rituali" di una religione diversa.
Mi viene anche da dire, che magari non si sappia che si trovano anche difficoltà per portare i musulmani in moschea, che dire allora se li si chiede di andare in chiesa.
Non offendo nessuno e soprattutto i nostri cari amici e vicini cattolici, ma sono certo che preferirebbero l'onestà alla falsità.
Ciò mi porta a riproporre questo vecchio post:
“Siamo diversi.... Ma possiamo convivere.
La convivenza, non vuol dire perdere i propri valori, oppure abbandonare la "verità in cui si crede".
Il sincretismo è un fallimento del dialogo, e assolutamente non una finalità auspicabile, perché generare un patchwork tra i diversi credi e riti religiosi, sarebbe un tradimento che ognuno farebbe ai propri valori di fede.
Allah ci ha mostrato la via nel sacro Corano:
{A voi la vostra fede, ed a me la mia}, questo è un grande segno di convivenza: siete liberi di vivere e praticare la vostra fede, come lo credete giusto, ed io faccio lo stesso con la mia.
Spesso lo ripeto negli incontri di dialogo che faccio: Il fatto di cercare un terreno comune di confronto, non significa che non sono assolutamente certo che possiedo la verità tramite la mia fede, come voi credete la stessa cosa... Ma ciò non implica che non possiamo vivere insieme, anzi non abbiamo altre soluzioni, per noi e per i nostri figli.
Restiamo fieri delle nostre pratiche, e rispettiamo chi è diverso”.
Imam Saifeddine Maaroufi