martedì 26 novembre 2024


07/08/2016 07:20:17 - Salento - Attualità

 Mercoledì il Cipe dovrebbe sbloccare 1,3 miliardi di fondi Fsc a beneficio della Puglia, assegnando risorse sia per l’itinerario Bradanico-Salentino (la statale 7 ter verso la Basilicata) sia per la Taranto-Avetrana

Una legge speciale per il rilancio di Taranto sarà il primo banco di prova per le norme sulla partecipazione. L’obiettivo è costruire un nuovo percorso di sviluppo con un collegamento «fisico» tra Regione e città per gestire interventi straordinari: sanità, agricoltura, turismo, urbanistica, ambiente, sfruttando - se possibile - norme di vantaggio, come ad esempio la fiscalità agevolata. Un «modello Taranto» che il presidente Michele Emiliano ritiene di poter poi replicare in altre province, a partire da Brindisi.

La giunta di giovedì ha infatti approvato una delibera di indirizzo, predisposta dal capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi, che fissa i paletti dell’operazione. Il primo passaggio è la costituzione di un gruppo di lavoro presieduto da Emiliano e composto da tutti i direttori dei Dipartimenti della Regione e dei responsabili dei fondi europei, allargato ai componenti del tavolo tecnico del Cis (il Contratto di sviluppo). A coordinare i lavori sarà Gianni Liviano, l’ex assessore regionale alla Cultura dimissionato da Emiliano. Il gruppo di lavoro dovrà «animare» la discussione, fissando paletti e priorità in base alle necessità del territorio.

La constatazione di base è che Taranto figura all’ultimo posto in Puglia per l’utilizzo dei fondi europei. Colpa, secondo la Regione, di scarsa progettualità. L’idea è dunque di «accompagnare» gli enti locali tarantini nella predisposizione dei progetti da candidare a finanziamento, sulla base di analisi di effettiva necessità e soprattutto di uno spirito di rilancio: l’attuale modello di sviluppo basato sull’industria pesante, è detto in delibera, è «incompatibile con l’ambiente», e dunque sono necessari «interventi ordinari e straordinari».

Quelli ordinari sono, appunto, i progetti da finanziare con le risorse comunitarie, con quelle del Piano per il Sud e soprattutto con i soldi che arriveranno per i grandi progetti: mercoledì il Cipe dovrebbe sbloccare 1,3 miliardi di fondi Fsc a beneficio della Puglia, assegnando risorse sia per l’itinerario Bradanico-Salentino (la statale 7 ter verso la Basilicata) sia per la Taranto-Avetrana. Una partita che vede impegnati Emiliano e l’assessore ai Lavori pubblici, Gianni Giannini, su un elenco di opere già approvato dalla cabina di regia in Conferenza delle Regioni con il placet del ministro Graziano Delrio: l’ok del Cipe permetterà di recuperare molti dei progetti stralciati dal Piano Sud, compreso il Treno-tram di Manfredonia.

Gli interventi straordinari saranno invece il tema della legge regionale che Emiliano intende poi riempire di contenuti attraverso le nuove norme sulla partecipazione. E qui la Regione potrà immaginare procedure speciali, anche in connessione con i vari piani di settore. Esempio: si potranno prevedere bonus di cubature per chi demolisce e ricostruisce edifici fatiscenti o non più utili. O si potrà utilizzare il modello delle Zone franche urbane, già previste dal Piano di azione coesione e finora mai attuate.

L’obiettivo strategico - spiegano dalla Regione - è consentire a Taranto di riappropriarsi dello «spirito identitario» del territorio, ripetendo per certi versi l’esperienza del Salento che a fine anni ‘80 ha re-impostato il proprio modello di crescita sulle risorse naturali e oggi possiede un brand conosciuto in tutto il mondo. Cancellare, insomma, il marchio Ilva e l’industria dell’acciaio per riconvertire l’economia tarantina, partendo proprio dalle infrastrutture. Con la Bradanico-Salentina e la Taranto-Avetrana, Taranto diventa snodo di collegamento verso la Calabria attraverso la Basilicata. E questo, secondo la Regione, consentirà il rilancio dell’aeroporto di Grottaglie, che a quel punto avrà la massa critica necessaria a far partire anche i voli civili.











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