La soddisfazione per i risultati dell’Amministrazione e le considerazioni sui modelli di sviluppo
«L’Amministrazione è sensibile ala tutela e alla valorizzazione dei beni culturali ed archeologici. Il recupero e il rilancio del Parco e il salvataggio della mostra “Oltre le mura” e la sistemazione nella nuova sede sono due esempi. Ma non dimenticate che bisogna sempre far i conti con le risorse. Non sempre si hanno i soldi per far tutto quello che si vorrebbe. E non sempre è necessario mettere tutto sotto teca. Non siamo contro le “notti bianche”, ma con quei soldi spesi (milioni di euro) per una sola notte, mi è sembrato di ritornare all’epoca del “panem et circenses” Se si spendessero meglio…».
Francesco Massaro, intervenendo al convegno sul ventennale dell’Archeoclub, ha sia tracciato un consuntivo dell’attività svolta dall’Amministrazione nella tutela dei beni archeologici e, quindi, ha anche esposto le proprie valutazioni sui modelli di sviluppo da seguire.
«Manduria, ora, non sta certamente all’anno zero» ha fatto notare il sindaco Massaro. «Anche se, quando noi ci siamo insediati, ho trovato il Parco con i lucchetti arrugginiti e con le chiavi che non c’erano più, con il gestore che non dialogava più con l’Amministrazione e con l’erba alta tre metri. Ho dovuto io stesso recarci dal giudice, in Tribunale a Taranto, lasciando stare anche l’avvocato, per peronare la riapertura della struttura. Ho poi trovato lo sfratto della mostra “Oltre le mura” dal precedente contenitore, con il rischio che tutti i reperti potessero ritornare al museo di Taranto. L’Amministrazione è intervenuta per scongiurare questo rischio, investendo proprie risorse per individuare e allestire una nuova sede. Ora il Parco è aperto tutti i giorni e pulito, meta di visite frequenti di tanti turisti. Non solo. Nel Parco fanno gli scavi gli alunni del “Don Bosco”. E’, insomma, una struttura viva».
Poi Massaro ha replicato alla richiesta partita dalla presidente dell’Archeoclub, che ha invocato l’apertura di un museo civico, che dovrebbe prendere il posto della semplice mostra.
«Non abbiamo dimenticato quell’obiettivo» ha sostenuto ancora il sindaco Massaro. «I lavori al palazzo delle Servite, individuato come sede ideale per il museo, procedono celermente».
Poi il sindaco si è soffermato sulla possibilità che, creando dei percorsi nella provincia, il turismo archeologico possa decollare.
«L’esperienza della Borsa Internazionale del Turismo di Paestum, al quale la Provincia ha garantito la presenza di cinque strutture del proprio territorio (compreso io nostro Parco) è significativa. Crediamo che neppure il museo di Taranto, che è pure il maggior attrattore culturale della provincia, possa, da solo, essere una proposta vincente. E’ importante creare dei circuiti per rendere meno fugaci le presenze dei turisti nella nostra provincia. E Manduria si candida, per le potenzialità che ha e per la distanza dagli insediamenti industriali del capoluogo, a guidare questa svolta verso un modello di sviluppo diverso da quello scelto quaranta anni fa».
Massaro ha anche lodato l’attività dell’Archeoclub, ricordando come, dopo gli scavi del De Grassi, in città c’è stato un lungo periodo di smarrimento, in cui la gente era forse più attratta da altri tipi di processo (sviluppo e modernariato a tutti i costi), considerando solo “pietre vecchie” le testimonianze messapiche del Parco. E che l’attività di questa associazione sia servita per far riprendere coscienza ai manduriani dell’importanza dei reperti archeologici.
La chiusura del suo intervento è stato un annuncio.
«Venerdì prossimo inizierà la fase della Valutazione Ambientale Strategica del nuovo Piano Urbanistico Generale. Consideratela come una sorta di strenna natalizia che offriamo alla città, la quale, consapevole dei guasti urbanistici che ha subito negli ultimi lustri, deve sforzarsi di mettere ordine».