Punita dal Castellaneta la presunzione di aver già vinto la partita
MANDURIA-CASTELLANETA 1-1
MANDURIA: Bianco, Olivieri, Ciniero; Sanna, Mancuso, De Pasquale; Malagnino, Arcadio, Scarciglia, Gennari (s.t. 20’ Foday), Riezzo (s.t. 31’ De Pascalis). All.: Passariello.
CASTELLANETA: Perrone, Petrosino, Recchia; Benedetto, V. Lippolis, Bottiglione; Gorghini, Greco (s.t. 13’ Pietrecito), Favale, Piccirilli (s.t. 4’ Passiatore), Castellaneta (s.t. 24’ D’Auria). All.: W. Lippolis.
ARBITRO: Turco di Lecce.
RETI: p.t. 13’ Gennari (su rig.); s.t. 32’ Passiatore (su rig.).
MANDURIA – Il Manduria gioca da … Manduria per mezzora. Poi alza il piede dall’acceleratore e inizia a pavoneggiarsi, giocando con sufficienza e alzando il piede dall’acceleratore. Il Castellaneta prende coraggio e, pur senza impensierire mai severamente la retroguardia biancoverde, guadagna campo e, poco dopo la mezzora della ripresa, trova il calcio di rigore del pareggio.
Ai biancoverdi non resta che recitare il mea culpa per l’occasione persa. Quella di ieri, con il Castellaneta, era una partita da vincere, non solo per i tre punti che avrebbe fruttato, ma anche per dare un senso al successo di Grottaglie. In avvio di gara il Manduria dimostra di avere il piglio giusto: incisivo sulle fasce e grande intesa a metà campo, con Arcadio e Sanna a far da padroni lungo l’out centrale.
Al 4’ bel traversone di Riezzo, con la difesa ospite che anticipa Scarciglia pronto a battere a rete. Al 12’, scheda da calcio d’angolo: doppia finta in area, ma la difesa sventa ancora sulla conclusione di Malagnino. Sull’azione susseguente arriva il rigore che porta in vantaggio il Manduria. L’arbitro punisce con il penalty un fallo di mano degli ospiti, che Gennari trasforma (anche se il portiere del Castellaneta aveva intuito l’angolo del tiro).
Al 27’ discesa di Malagnino, traversone al centro per Gennari, che incespica e perde l’attimo buono.
Da quel momento il Manduria, forse immaginando di avere già in saccoccia i tre punti, compie un errore di presunzione. Non avendo dato il colpo di grazia agli avversari, consente al Castellaneta di guadagnare spazio in campo e di iniziare a credere nella possibilità di raggiungere il pareggio. I biancoverdi si allungano, lasciando il deserto a metà campo. Per il Castellaneta è un gioco da ragazzi arrivare sino alla tre quarti dei padroni di casa, senza però costruire grandi occasioni da rete. Va anche detto che in un paio di occasioni, su conclusioni senza grosse pretese, Bianco accusa qualche incertezza e para in due tempi.
Nella ripresa il primo campanello d’allarme: su calcio di punizione di Pietrecito, la palla centra il palo esterno della porta biancoverde. Il Manduria continua ad arrancare nonostante i cambi: forse ci sarebbe stato bisogno di un centrocampista in più. Mancuso e De Pasquale sono costretti agli straordinari sino al 32’, quando, su un’altra conclusione degli ospiti, la difesa ribatte con una mano. Il calcio di rigore è realizzato da Passiatore.
Il gol subito è una frustata sul Manduria, che tenta il tutto per tutto, ma non riesce più a trovare il pertugio giusto.
Un pareggio su cui riflettere…