«Si rigetti la proposta progettuale di sopraelevazione presentata da “Manduriambiente”, sia come “azienda privata” o come “concessionaria”, e si intraprendano tutte le iniziative necessarie per scongiurare qualsiasi possibilità di riapertura della discarica di contrada “Chianca”»
Su questa richiesta, avanzata da sei consiglieri comunali di minoranza (Girardi, Dicursi, Bentivoglio, Dinoi, Dimonopoli e Durante), dovrà esprimersi, questa sera, il consesso elettivo di Manduria. L’Amministrazione dovrà esprimersi ufficialmente su una questione delicata. All’orizzonte, infatti, vi sono tre possibilità: la sopraelevazione dell’impianto, la creazione di nuove volumetrie (50mila metri cubi di ulteriore capienza) generate dalla rimozione del manto di tufina che ricopre le vasche oppure la gestione di una volumetria residua della discarica (di circa 19.900 metri cubi), creata per effetto dell’assestamento dei rifiuti abbancati nella discarica.
C’è, insomma, chi spinge per ridare vita ad un impianto dichiarato chiuso, a causa dell’esaurimento della volumetria, dall’autunno del 2013. Nel contempo, la minoranza politica del Consiglio Comunale chiede invece all’Amministrazione di rispettare una delibera approvata all’unanimità poco meno di tre anni fa, attraverso la quale si rigettava la possibilità di sopraelevare l’impianto, preferendo conferire i rifiuti nella discarica di Massafra.
Non un capriccio quest’ultimo, naturalmente, ma una posizione dettata dalla preoccupazione dei riflessi sulla salute della gente di un territorio in cui esiste (a poca distanza da contrada “Chianca”) anche un’altra discarica, esaurita da numerosi anni, mai bonificata, che ha inquinato pericolosamente il sottosuolo.
Proprio questo aspetto è oggetto di una seconda richiesta che la minoranza, attraverso la proposta di delibera già depositata, rivolge all’Amministrazione.
«Si verifichino gli esiti dei sopralluoghi durante i quali è stata richiesta al gestore documentazione integrativa sul Piano di intervento da adottare nelle condizioni straordinarie di superamento dei livelli di guardia degli indicatori di contaminazione riferiti alle acque sotterranee».
C’è, poi, da chiarire anche l’aspetto relativo ai rapporti contrattuali con la società che è stata concessionaria dell’impianto per numerosi atti. Poiché la volumetria è stata dichiarata esaurita non solo da “Manduriambiente”, ma anche dall’OGA, la concessione si intende, pertanto, risolta e l’impianto ora è nella disponibilità esclusiva del Comune di Manduria?
Su tutti questi aspetti, il Consiglio Comunale, sovrano, dovrà prendere posizione nel corso della seduta convocata per questa sera: l’inizio dei lavori previsto intorno alle ore 17.