Ha vinto un progetto destinato agli studenti per prevenire gli abusi sessuali
Informare gli studenti minorenni sulle metodologie subdole adottate da chi si rende protagonista di abusi sessuali perpetrati sui minori, attraverso testimonianze autobiografiche delle stesse vittime. In due parole: “Stop loverboys”. È questo il nome del progetto sui diritti umani che ha consentito alla 18enne rappresentante del Benelux, Natascha Fischer, 18enne di Almere, in Olanda, di conquistare il titolo di Miss Progress International 2016, dopo aver vinto in precedenza la fascia sui Diritti umani. La nuova ambasciatrice del progresso è stata eletta venerdì sera al Teatro Italia di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, nell’evento presentato dalla top model Giada Pezzaioli e dall’attore italo-coreano Yoon C. Joyce, organizzato per il quarto anno dall’associazione culturale tarantina In Progress presieduta da Giusy Nobile e diretta da Giuseppe Borrillo.
«Ho letto libri scritti da vittime minorenni di abusi sessuali e ho pensato - spiega Natascha - che sarebbe stato interessante realizzare un progetto destinato alle 2352 scuole superiori di Olanda, Belgio e Lussemburgo per far conoscere agli studenti la premeditazione di questi abusi e cercare quindi di prevenirli». Un’idea che Natascha ha pensato e potrà sviluppare grazie anche alle risorse che Miss Progress le metterà a disposizione, perché anche nella sua scuola ci sono state ragazze vittime di abusi sessuali. E alla domanda su cosa le piace dell’Italia, la Fischer non ha dubbi: «La pasta! Ma da domani torno a mangiare patate…», che sono pressoché presenti nei piatti olandesi. Soddisfatta per il successo ottenuto è ovviamente il direttore nazionale del paese d’origine della vincitrice, Nanny Verwey-Nielen, volto noto dei circuiti mondiali dei concorsi di bellezza e presente anche lei, come molti altri suoi colleghi, alla finale mondiale, preceduta da un tour in giro per la Puglia, con un’escursione a Matera, capitale europea della cultura nel 2019, per far apprezzare in tutto il mondo le bellezze paesaggistiche e culturali di cui è ricca l’Italia.
Due ore di spettacolo durante le quali i riflettori mondiali sono stati puntati sui progetti presentati da venti concorrenti provenienti da tutto il pianeta, che hanno pure deliziato la platea sfoggiando i propri caratteristici abiti nazionali: un festival dei colori caratterizzato da ornamenti ricchi di storia, tradizione e cultura. Ad essere premiate con altri titoli sono state: Bethany Cammack (Regno Unito), miss Progress Salute; Marianella Chavez Serrano (Coco Island), miss Progress Ambiente; Yameesha Rasadi (Sri Lanka), miss Progress Integrazione culturale; Carmelle Martinez (Canada), miss Progress Internet. Rafaela Torres (Brasile), invece, si è aggiudicata la fascia per il più bel costume nazionale.
Tutte le venti concorrenti sono state protagoniste del fotoreportage in bianco e nero dal titolo “I profili del mondo” realizzato dal fotografo Antonio Zanata, che le ha immortalate di profilo coi rispettivi costumi nazionali perché richiamo l’immagine del logo del concorso, nel quale una donna sembra sorreggere il mondo. Durante la finale sono intervenuti anche la paraguaiana Liz Arévalos, miss Progress International 2015, il mago Dodo e gli Ohm, cover band dei Pink Floyd, mentre le coreografie sono state curate dal maestro Matteo Giua.