Si commemorano le 386 persone che il 3 ottobre del 2013 morirono a poche miglia da Lampedusa. E in tutte le altre tragedie
È oggi la Giornata della Memoria delle vittime dell'immigrazione. Una giornata per celebrare e commemorare le 386 vittime che il 3 ottobre del 2013 naufragarono a poche miglia da Lampedusa in una delle tragedie più gravi che si sia mai consumata nel Canale di Sicilia.
Nell'isola, oltre a una ventina di sopravvissuti della strage, sono arrivati più di 200 studenti da tutta Italia e dall'Europa, accompagnati dai loro insegnanti, per confrontarsi concretamente sui temi dell'immigrazione e dell'integrazione nell'ambito di un progetto promosso dal ministero dell'Istruzione in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre. Oggi si svolgeranno altre iniziative, dopo la proiezione di ieri sera del documentario “Fuocoammare” di Gianfraco Rosi.
Celebrazioni anche a Roma: in Senato la giornata sarà ricordata nel corso di un incontro al quale parteciperà anche il presidente Piero Grasso. L'Arci invece ha organizzato, sempre oggi un flash mob alle 11 davanti al Pantheon, a Roma, per ricordare non solo il naufragio di tre anni fa ma anche le migliaia di migranti morti (solo dall'inizio dell'anno più di 3500), e chiedere "l'apertura di corridoi umanitari e una vera politica d'accoglienza".
"A tre anni di distanza è ancora forte il dolore per le centinaia di vittime innocenti annegate per colpa di un sistema immorale, criminale ed egoista dell'Europa", ha affermato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
"L'Europa dovrebbe essere il primo Paese al mondo. Il problema è che non è un Paese. Questo impedisce di avere una buona politica sull'immigrazione attraverso una discussione democratica. Invece stiamo combattendo gli uni contro gli altri", ha commentato l'economista francese Jean Paul Fitoussi, Presidente Ofce.